Teresa Benincasa (Pdl), analisi di un flop annunciato

Calabria Politica

Il Presidente del Consiglio non contribuisca attraverso deroghe al regolamento,(question time per es.) a svuotare il Consiglio della sua funzione cardine. Regolamento e Organismi di controllo richiamano gli enti alla propria funzione deliberante per ridurre il rischio di trasformare le istituzioni in contenitori costosi e vuoti di decisioni utili ai problemi dei cittadini. A mio avviso, si fa bene a non sottovalutare le leggi che regolano la programmazione dei lavori del Consiglio hanno a cuore la qualità della democrazia e ci aiutano a “curare” quello che è già in atto: convocazioni di sedute destinate al flop, perdita di efficacia degli strumenti della politica, scivolamento populista. Se è vero come è vero, che su questioni di carattere sociale, economico e culturale anche esponenti di maggioranza avvertono la necessità di discutere ancora e meglio; se è vero come è vero che ancora neppure gli organismi consiliari sono al completo, per non parlare dell’organo esecutivo- mentre fioccano incarichi e consulenze esterne a persone fuori città e dentro il partito; se è vero come è vero che a persone di dubbia moralità è consentito prendere parola in Consiglio per dire male dei rappresentanti all’opposizione che osano mostrare la realtà indifendibile della gestione della Multiservizi; se è vero che tutto questo accade senza un adeguato respingimento da parte dell’Ufficio preposto alla tutela delle funzioni del Consiglio e della dignità dei consiglieri. Se tutto questo è vero, è bene preoccuparsi ora. Prima che i dubbi non superino la certezza della buona fede. Prima di convincere la città che la partecipazione alla vita pubblica è condizionata da fretta e ingenuità. Prima di separare le intenzioni dalle azioni. Prima di deresponsabilizzare la politica dal suo ruolo di governo. Prima di delegittimare la base democratica delle nostre istituzioni. Prima che questo rischio vada avanti, è bene agire in tempo. A me sembra una questione cruciale e al di sopra degli schieramenti: rimettere la discussione al centro di un’azione che non può restare monca di atti concreti. Basta ai Consigli senza proposte delibere. E interesse comune reagire al corso di una “normalità negativa” che registra di tutto e di più. A partire dal malcostume degli organi esecutivi, neppure rappresentati secondo legge, a determinare scelte che spettano all’organo democratico del Consiglio. A me sembra necessaria una pausa: incontriamoci tutti in una seduta informale congiunta e facciamo ripartire le attività del Consiglio forti della consapevolezza del nostro ruolo e della responsabilità di mettere avanti gli interessi della città. Accordiamoci come strumenti diversi di una stessa orchestra: strombettare e stonare reca danno alla città. A volte fasi critiche possono avere rimedi omeopatici efficaci: una buona cura di pensiero prima di agire potrebbe fare miracoli.