Legambiente, -7% illeciti da quando c’è legge eco reati
Diminuiscono i reati ambientali e il fatturato delle attività criminali contro l’ambiente, ma aumenta il numero degli arresti 225 (contro i 188 del 2015), di denunce 28.818 (a fronte delle 24.623 della precedente edizione del rapporto) e di sequestri 7.277 (nel 2015 erano stati 7.055).
E non solo, perché nel 2016 il fatturato delle ecomafie scende a 13 miliardi registrando un -32% rispetto allo scorso anno, calo dovuto soprattutto alla riduzione della spesa pubblica per opere infrastrutturali nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso (Sicilia, Calabria, Campania e Puglia) e al lento ridimensionamento del mercato illegale.
Sono i dati del Rapporto ecomafia 2017 di Legambiente presentato a Roma alla Camera dei deputati. I dati mettono testimoniano una sempre maggiore efficacia dell'azione investigativa e repressiva. Nel rapporto si parla di un trend positivo, che “lascia ben sperare”, dice il rapporto.
Nel 2016 i reati ambientali accertati delle forze dell'ordine e dalla Capitaneria di porto sono passati da 27.745 del 2015 a 25.889 nel 2016, con una flessione del 7%. Per dirla in altro modo, si tratta di 71 al giorno, circa 3 ogni ora.
Inoltre, il rapporto segnala che sono ancora tanti i problemi da affrontare, a partire dal fenomeno della corruzione, che continua a dilagare in tutta la Penisola, la questione dell'abusivismo edilizio con 17mila nuovi immobili abusivi nel 2016, il ciclo illegale dei rifiuti in crescita.
In questo quadro che il rapporto definisce come fatto di luce e ombre, diminuisce complessivamente in percentuale il peso di quelle stesse quattro regioni, che passa dal 48% del 2015 al 44% del 2016, anche se si confermano ai primi posti nella classifica per numero di illeciti ambientali: in vetta la Campania con 3.728 illeciti, davanti a Sicilia (3.084), Puglia (2.339) e Calabria (2.303). La Liguria resta la prima regione del Nord, il Lazio quella del Centro. Su scala provinciale, quella di Napoli è stabilmente la più colpita con 1.361 infrazioni, seguita da Salerno (963), Roma (820), Cosenza (816) e Palermo (811).