Vittime del mare. Corbelli e Manoccio: “pronti a dare sepoltura migranti ultimo naufragio”
Franco Corbelli, delegato della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani, e Giovanni Manoccio, delegato per l’immigrazione, in attesa della realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti, i cui lavori, finanziati, con una prima tranche, dalla Regione, stanno per iniziare a Tarsia, dichiarano che “se necessario sono pronti ad ospitare e dare degna sepoltura, in Calabria, ad alcune delle 13 vittime (tra cui diverse donne incinte e madri) dell’ultimo naufragio, recuperate su un barcone e portate ieri in Sicilia. La Calabria dell’accoglienza e della solidarietà continua ad essere, come ha detto un anno e mezzo fa Papa Francesco, un esempio per tutto il mondo”.
Corbelli chiede che “non cali il silenzio su queste stragi”. E aggiunge: “purtroppo non fanno più notizia questi drammatici naufragi. La tragedia dell’immigrazione, infatti, tra l’indifferenza da una parte e l'ignobile strumentalizzazione dall'altra, continua a mietere altre vittime innocenti (tra cui, come ieri, tante povere, sfortunate donne, alcune incinte e madri). Sono queste continue stragi che spezzano il cuore, che danno una idea dell’immane catastrofe umanitaria e dimostrano quanto sia giusta, importante e doverosa la battaglia di civiltà che portiamo avanti da oramai 4 anni (dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013) per la realizzazione in Calabria del Cimitero internazionale dei Migranti, la grande opera umanitaria che il mondo già conosce, apprezza e aspetta, come dimostra l’interesse della stampa internazionale che continua a mandare a Tarsia i suoi inviati. La Calabria - sottolinea il fondatore del Movimento Diritti Civili e promotore della grande opera umanitaria sostenuta, sin dall’inizio, dal Presidente della Regione, Mario Oliverio - con gesti di grande generosità, solidarietà, umanità e civiltà, continua ad accogliere e aiutare i migranti che sbarcano nei nostri porti e, con il Cimitero dei Migranti, darà dignità alla morte di quelli più sfortunati che perdono la vita nei tragici naufragi. Verrà così cancellata per sempre la disumanità di quei corpi, quasi tutti senza volto e senza nome, sepolti, con un semplice numerino e un codice, in tanti piccoli sperduti cimiteri, calabresi e siciliani, che ne cancellano in questo modo, per sempre, ogni riferimento e ogni ricordo per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli, per portare un fiore e dire una preghiera. Sarà scongiurato l’orrore di poveri migranti sepolti, come è accaduto nei giorni scorsi, addirittura senza una bara, trattati peggio delle bestie. Con il Cimitero dei Migranti – ribadisce Corbelli -, Tarsia e la Calabria scriveranno una nuova pagina di civiltà e umanità. Un’opera straordinaria che grazie al sostegno del Presidente Oliverio e alla disponibilità del sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, e della sua comunità, sarà possibile realizzare. I lavori, superati tutti gli ostacoli burocratici e le altre emergenze, come preannunciato, stanno finalmente per iniziare. Il Cimitero dei Migranti, che sorgerà in tutt’uno con il nuovo cimitero comunale (quale segnale di rispetto e di integrazione anche dopo la morte) sarà una grande opera umanitaria, imponente e monumentale, un Parco della Pace, luogo di riflessione per le generazioni future di tutto il mondo per ricordare questa immane tragedia e perché non si ripeta mai più in futuro. Sorgerà su un’area di circa 30 mila metri quadri, in un posto di grande valore simbolico, su una collina immersa tra gli ulivi secolari (che resteranno) di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte anche ebraico, e a poca distanza dall’ex campo di internamento fascista più grande di Italia, quello di Ferramonti, che fu durante la seconda guerra mondiale luogo di prigionia ma anche di grande umanità e rispetto della dignità della persona. Il Cimitero dei Migranti – ricorda infine il leader dei diritti civili - sarà intitolato al bambino siriano Aylan Kurdi”.