450 fatture false per frodare il Fisco, indagati tre imprenditori edili

Catanzaro Cronaca

Un sistema cosiddetto di triangolazioni: in pratica tre aziende che si sarebbero emesse a vicenda fatture così da far aumentare i costi e consentire a due di esse di scaricare ingenti oneri fiscali, abbattere l’imponibile e dunque ridurre le eventuali tasse da pagare e vantare, infine, anche un credito Iva dall’Erario.

Il meccanismo è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Catanzaro dopo un controllo eseguito dall’Agenzia delle Entrate. La tributaria del capoluogo sospetta dunque che una ditta individuale, la Bryd costruzioni (ritenuta come una vera e propria “società cartiera”) avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti in favore della Edil Laterizi Trasporti, che a sua volta avrebbe fatturato - sempre falsamente, sostengono gli inquirenti - nei confronti di una terza azienda, la Thema Impianti.

Da quanto accertato dalle fiamme gialle, dunque, le tre società, tutte di Sellia Marina, in quattro anni d’imposta avrebbero emesso ed utilizzato oltre 450 fatture “fasulle” per un valore che ammonta ad oltre 3,4 milioni di euro.

Nella mattinata di oggi, pertanto, i finanzieri hanno eseguito, tra il catanzarese ed il milanese (a Rho in particolare) un sequestro per equivalente da 1,3 milioni di euro nei confronti di tre imprenditori del settore edile facendo scattare i sigilli a disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili riconducibili agli indagati ed individuati grazie agli accertamenti economico-finanziari e alle indagini patrimoniali svolte dalla stessa Tributaria.

Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale del capoluogo di regione, Pietro Carè, su richiesta del sostituto Andrea Mancuso, coordinato dall’aggiunto Giovanni Bombardieri della Procura diretta da Nicola Gratteri.