Provincia di Cosenza: Convegno sul Servizio Idrico Integrato
“La regione Calabria ha approvato una legge, che regolarizza e norma l’organizzazione del Servizio idrico integrato, i cui protagonisti sono i comuni e i sindaci, nonché le province quali enti con funzione di coordinamento territoriale ai sensi dell’articolo 12, comma 6, della stessa legge regionale. In questo senso abbiamo ritenuto di organizzare questo primo incontro, anche in considerazione dell’emergenza idrica in atto, perché la siccità è un dramma che i primi cittadini vivono tutti i giorni e che, insieme al problema della depurazione, va affrontato nei tempi giusti”.
Lo ha dichiarato il presidente della Provincia Franco Iacucci, in apertura del convegno sull’autorità idrica calabrese, tenutosi nella sala degli Specchi, sottolineando altresì che l’adesione agli ambiti è obbligatoria e gli enti locali devono dimostrare di essere all'altezza delle proprie responsabilità.
Dello stesso tenore l’intervento di Francesco Gervasi, Consigliere provinciale con delega al servizio idrico integrato, che ha preliminarmente rimarcato l’ampia partecipazione all'appuntamento in corso che “ci dimostra l’importanza delle province e ci dice che devono ritornare al proprio ruolo originario”.
Gervasi ha inoltre ricordato che “la finalità dell’istituzione dell’Aic - Autorità Idrica Calabrese - è il coinvolgimento sostanziale e diretto dei comuni nella gestione del ciclo integrato delle acque, che pone certamente l’obbligo di intervenire nella contingenza ma richiama innanzitutto al dovere di progettare il sistema idrico per le generazioni future. L’obbligo legislativo di organizzare i servizi idrici in zone d’ambito rappresenta una vera opportunità, perché i sindaci potranno disegnare il destino delle proprie comunità. Personalmente considero l’acqua un bene pubblico, la cui gestione deve essere completamente pubblica e con tariffe adeguate, da utilizzare per investimenti sulla rete di distribuzione”.
Dal tavolo dei relatori hanno preso la parola anche l’assessore regionale Franco Rossi e il Consigliere regionale e presidente della I Commissione della regione Calabria, Franco Sergio. Le conclusioni sono state tratte da Domenico Bevacqua, Consigliere regionale e presidente della IV Commissione della regione Calabria, per il quale “la regione ha approvato una legge che riconosce l’acqua come bene pubblico, lanciando una sfida che va accettata. Necessario in questo senso è un cambio di prospettiva, un cambiamento culturale richiesto soprattutto a chi è sentinella sul territorio, ai sindaci quotidianamente in trincea, perché o la Calabria mette in campo risorse di sistema, oppure non va da nessuna parte”.
Bevacqua ha ricordato, fra l’altro, che la regione ha previsto 140 milioni di euro per l’ingegnerizzazione delle reti, attraverso il “Patto per la Calabria”, passo necessario per intervenire sulla dispersione idrica, e 2 milioni di euro per lo studio di fattibilità della Diga dell’Esaro; ma che “occorre una sinergia forte fra programmazione regionale e gestione comunale, con i sindaci che sono chiamati a mettere in campo la propria capacità di fare scelte chiare e nette per dare risposte alle comunità creando strumenti giusti, adeguati e misurati alle esigenze dei cittadini”.