Corigliano. Comitato per il Sì contro fusione con Rossano
“Attentato alla democrazia” è con questa frase l’esordio di una nota in cui il Comitato per il Sì si esprime a riguardo della fusione dei Comuni di Corigliano e Rossano.
“Appello ai cittadini e a quanti credono nella partecipazione dal basso. Convocato nelle ultime ore il Consiglio comunale di Corigliano che si prefigge lo scopo di ritirare, con ogni probabilità,
l'atto di impulso che diede vita all’iter referendario in ordine alla proposta di fusione dei comuni di Corigliano e di Rossano che lo stesso consiglio comunale aveva precedentemente approvato.
Purtroppo si deve prendere atto, che determinati personaggi non finiscono più di stupire, perdendo ormai qualsiasi vergogna e facendo fare una pessima figura a tutti i coriglianesi pur di soffocare il libero voto agli elettori aventi diritto”.
“Bisogna poi complimentarsi per la scelta del giorno e dell'orario del consiglio comunale - incalza il comitato - Non c'è che dire, una vera chicca! Poche persone, pilotate ad arte dai cosentini o indotti da motivi puramente personali, stanno condizionando una popolazione intera che voterebbe sicuramente Sì. Tali soggetti oltre a condizionare la libera scelta di un popolo sta facendo perdere alla città un'occasione unica che la storia le ha riservato. Saranno loro a spiegare, in seguito, alle future generazioni, la condanna, decisa a tavolino, per questo territorio già mortificato e scippato per anni dallo Stato, dalla Regione e da Cosenza e che potrebbe trovare nella fusione un momento finalmente di sintesi ed autodeterminazione per sé e per tutta la Sibaritide”.
“Bisognerebbe volare alto e purtroppo non è da tutti. Tanta gente come noi che ha creduto e crede in un cambiamento, si rende conto di essere stata tradita prima di tutto dalle proprie istituzioni e di avere perso solo tempo personale e da dedicare alla famiglia per un progetto, che a ragion veduta, appare l'unica soluzione per noi e per le generazioni future. Contro questo disegno antidemocratico, dobbiamo reagire con forza” è così che si conclude la nota con un invito fissato il 12 agosto alle 9e30, in piazza del Popolo per manifestare il “dissenso a questo sciagurato tentativo di imbavagliare e togliere al cittadino il potere di potersi esprimere su un evento di straordinaria importanza che potrà condizionare il futuro delle prossime generazioni”.