Giustizia Catanzaro, il procuratore Murone attende di sapere la sede del trasferimento
E' rientrato oggi in ufficio alla Procura della Repubblica di Catanzaro, dopo un lungo periodo di assenza per malattia, il procuratore aggiunto Salvatore Murone, che attende da un giorno all'altro di sapere dal Consiglio superiore della Magistratura quale sarà la sede cui è destinato a seguito del provvedimento di trasferimento cautelare emesso a suo carico ad ottobre dalla sezione disciplinare dell'organo di autogoverno delle toghe. Si tratta di un trasferimento di sede e non di funzioni, e ciò significa che Murone potrà continuare a fare il pubblico ministero, anche se da un'altra parte e, a tal proposito, il magistrato avrebbe indicato la Capitale come sua preferenza per lo spostamento. Il provvedimento cautelare è giunto poco dopo la richiesta di rinvio a giudizio di Murone - e di vari indagati tra i quali altre toghe - avanzata dalla Procura della Repubblica di Salerno (competente sui procedimenti che coinvolgono magistrati in servizio a Catanzaro) per gravi reati, tra cui la corruzione in atti giudiziari, che secondo l'accusa sarebbero stati commessi nella presunta illecita sottrazione di inchieste all'ex pubblico ministero Luigi de Magistris, il quale ha dato il via all'inchiesta campana con le sue denunce. Per lo stesso Murone, infine, è ancora aperta anche la questione relativa alla sua richiesta di conferma nell'incarico dirigenziale di procuratore aggiunto. Alla naturale scadenza del periodo stabilito per l'incarico, nelle scorse settimane il magistrato ha avuto dalla relativa Commissione del Csm il diniego a proseguire in quel ruolo, cosa che comporta il suo ritorno in servizio come semplice sostituto procuratore, ma un vizio di forma ha reso necessario annullare quella prima decisione, cui adesso dovrà seguirne una nuova. Per il momento, comunque, Murone è tornato al palazzo di giustizia del capoluogo calabrese, dove attendera' di conoscere l'esito delle varie vicende che lo riguardano.