Lamezia: denunciati 65 imprenditori, sequestri per 50 milioni di euro
I Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme e del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro hanno denunciato 65 imprenditori e sequestrato le rispettive attività commerciali per un valore stimato di oltre 50 milioni di Euro.
I Fatti | E’ stata intrapresa da circa un mese l’attività di monitoraggio e di controllo finalizzata al contrasto dei reati in materia ambientale da parte dei militari della Compagnia Carabinieri di Lamezia Terme unitamente a quelli del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro. Dal 16 novembre, in cui era stata conclusa una prima trance dei controlli, da 27 il numero di titolari di attività commerciali denunciati, ad oggi si è giunti a 65. Le verifiche stanno riguardando autolavaggi, distributori di carburanti, aziende di autotrasporti, officine meccaniche, concessionarie, società operanti nel settore della raccolta dei rifiuti. Sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Lamezia Terme tutte le possibili fonti di inquinamento sono state e verranno sottoposte a monitoraggio. A fronte dei preoccupanti dati emersi (rarissimi i casi in cui i militari hanno accertato la piena regolarità dell’attività), molte attività colpite in un primo momento dai sequestri, in breve tempo hanno regolarizzato la loro posizione ottenendo il dissequestro e ricominciando la produzione. Il tutto con indubbie ripercussioni positive sull’ambiente. Infatti, nella totalità dei casi, è stato accertato che le irregolarità principali erano quelle di convogliare senza autorizzazione e/o in assenza di impianto di depurazione, i reflui delle acque provenienti dall’attività direttamente nella rete fogniaria e, in alcuni casi, per strada o nei campi circostanti, con la conseguenza che l’impianto di depurazione, idoneo a depurare solo scarichi urbani e non industriali, non ripuliva i reflui ad esso convogliati, con seguente danno per il funzionamento dell’impianto stesso e per l’ambiente. Ad oggi, quindi, il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 50 milioni di Euro. I reati contestati sono tutti contemplati dal Testo Unico sui Reati Ambientali e riguardano lo scarico non autorizzato, l’emissione in atmosfera non autorizzata e lo smaltimento illecito di rifiuti. Una situazione di illegalità diffusa comportante grave inquinamento ambientale al quale la Procura della Repubblica ed i militari dell’Arma stanno cercando di porre un freno.