Sanità: Disattivati 5 ospedali, stop ricovero acuti
Cinque ospedali trasformati. Non gestiranno piu' ricoveri per malati acuti ma diventeranno presidi sanitari territoriali dotati di nuove tecnologie e servizi d'avanguardia. "E il primo passo di quella riorganizzazione migliorativa del sistema sanitario nazionale che abbiamo concordato con il governo centrale con il piano di rientro e che avra' ricadute benefiche sui cittadini calabresi che finalmente potranno contare su una Sanita' adeguata ai bisogni", ha spiegato il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero. La Giunta regionale, riunita questa mattina a Palazzo Alemanni, infatti, ha approvato il primo atto del Piano di rientro, per cui, come gia' ampiamente noto, i presidi di Oppido Mamertina, Chiaravalle Centrale, San Marco Argentano, Mormanno e Soriano Calabro, cesseranno subito di ricoverare pazienti acuti e saranno destinati a Case della salute o Ospedali per lungodegenti. Il superamento dell'attuale situazione, giudicata a rischio per i pazienti, e l'individuazione dei primi cinque ospedali da riconvertire, e' stata fatta sulla base di parametri riguardanti la dimensione della struttura (essendo micro-ospedali non possono avere servizi e tecnologia adeguati alle necessita' e non hanno una utenza sufficiente) e alla distribuzione territoriale (si e' intervenuto su tutto il territorio regionale, badando anche alla vicinanza di altri ospedali di secondo livello per ridurre i disagi). E soprattutto si e' avuto riguardo per la cosiddetta "clinical competence", i requisiti professionali legati alla intensita' e alla frequenza degli interventi medici e chirurgici: un ospedale con un reparti di chirurgia, con meno del quaranta per cento di posti letto occupati, la meta' dei quali con ricoveri impropri di tipo medico, non offre, per esempio, condizioni di sicurezza chirurgica. Le Case della Salute, destinate in gran parte a sostituire tali presidi sanitari, saranno in grado di offrire, invece, una qualita' assistenziale molto piu' rispondente ai bisogni.