Centrale Saline, la Fiom-Cgil ribadisce il no
"Sento doveroso intervenire nella polemica in corso sulla questione della centrale a carbone a Saline Joniche, come dirigente sindacale della Fiom-Cgil, ribadendo la posizione ufficiale della Camera del Lavoro di Reggio Calabria-Locri, contraria al progetto di costruzione della centrale elettrica a carbone nel sito dismesso della ex Liquichimica di Saline Joniche, posizione espressa interpretando oltre che il volere della stragrande maggioranza della popolazione locale e delle amministrazioni interessate, anche il semplice buon senso". LO afferma Raffaele Signoriello, della segreteria Fiom-Cgil Reggio-Locri, che aggiunge: "Mi trovo assolutamente contrario alle motivazioni dichiarate dalla Filtcem-Cgil che esprimono una valutazione positiva sulla costruzione della centrale, considerando le nuove tecnologie sicure e, quindi, non inquinanti per l'ambiente circostante e giustificando la positivita' dell'operazione con la ricaduta occupazionale nel territorio. Oggi - continua - e' necessario chiedersi quale modello sia maggiormente opportuno per uno sviluppo sostenibile del territorio, o ancora meglio delle vocazioni naturali di un territorio, e sicuramente la centrale proposta non interpreta questa domanda, ma sicuramente interessi altri, molto distanti da quelli del luogo e che certo non possono avere il nostro sostegno. La Calabria oggi - sottolinea - produce gia' molta energia elettrica, piu' di quella necessaria ai suoi bisogni, e se mai fosse necessario, - domanda - perche' non pensare a sistemi rispettosi dell'ambiente, come il solare? e poi perche' non pensare a quel sito come un luogo di bonifica ambientale vista la grande quantita' di veleni gia' presenti sia sul terreno che nel suo mare, un grande laboratorio virtuoso che potrebbe innescare attivita' di recupero del territorio, bonifica dai veleni sversati e affondati, trattamento dei rifiuti in una logica di riciclo e riutilizzo, attenzione al dissesto idrogeologico, con interventi di manutenzione del territorio e di controllo delle acque per una loro gestione razionale e soprattutto pubblica? Queste ed altre soluzioni concordate e suggerite dalla popolazione - conclude - sicuramente darebbero molta piu' occupazione stabile e duratura, funzionale ai bisogni".