Gdf: azienda sottoposta a sequestro nel cosentino

Cosenza Attualità

I finanzieri della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno provveduto ad eseguire un ulteriore Decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Rossano, nei confronti di un’altra società del cosentino. Le indagini richieste dalla A.G., hanno permesso di appurare che tale società, con sede legale a Cosenza, ma di fatto operante nel Coriglianese nel settore edilizio, era stata costituita allo scopo di eludere i vincoli restrittivi imposti dalla precedenti misure cautelari. La stessa è risultata essere, in definitiva, una società creata e voluta allo scopo di convogliare in una compagine societaria apparentemente vergine i beni e le proprietà di un’altra ditta che, nel frattempo, è stata cancellata dal registro delle imprese. Per tale motivo, la neo società altro non era che la prosecuzione, sotto nuova denominazione, della pregressa e cancellata ditta, non solo per le vicende che hanno caratterizzato la sua nascita, ma anche per la sostanziale riconducibilità al deus ex machina della consorteria affaristica e criminale già smantellata. Il sequestro, finalizzato alla confisca per il reato di truffa, è stato disposto anche al fine di evitare che la neo costituita società potesse procacciare, sul mercato, altri ingenti finanziamenti pubblici con le già note modalità truffaldine, ed ha avuto riguardo alla totalità delle quote detenute dalla compagine societaria, per un valore nominale pari a 2 milioni e mezzo di euro nonché ai due impianti fotovoltaici per un valore di 700.000,00, di euro realizzati dalla cessata ditta individuale e da questa donati alla nuova società, per cui era già stata acclarata la falsità della documentazione posta a corredo della richiesta di finanziamenti anche nel settore ambientale.

A conclusione dell’attività investigativa, inoltre, sono stati già segnalati alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Catanzaro, 11 indagati, coinvolti a vario titolo nel sodalizio criminale, e ritenuti responsabili di aver cagionato un cospicuo nocumento all’Erario per un valore pari ad Euro 5.336.598,00.