Petelia patria di Spartaco, nuova meta del turismo mondiale
È stata individuata a Strongoli, nel crotonese la vallata dove (forse) morì il celebre Spartaco. Chi era Spartaco? Oltre 2.000 anni fa in quanto prigioniero dei romani, Spartaco (che Karl Marx, tanto per rendere l’idea, considerava un genuino rappresentante dell’antico proletariato) fu venduto come schiavo e destinato a combattere nell’Anfiteatro campano contro belve feroci e altri gladiatori, a fini di intrattenimento per nobili e aristocratici come era uso e consuetudine del tempo.
Ribellatosi alla condizione di schiavitù cui era stato inesorabilmente destinato, organizzò, in nome della libertà di ogni uomo e per l’affermazione dei principi universali della dignità ed eguaglianza, la resistenza passata alla storia come “Terza guerra servile”, che mise duramente alla prova le milizie romane dal 73 a.C., concludendosi nel 71 a.C. con l’intervento delle truppe romane comandate da Marco Licinio Crasso. Sono tutt’oggi evidenti le tracce delle fortificazioni romane presenti in Aspromonte (il “Vallo di Crasso”) per contrastare gli uomini di Spartaco.
La battaglia secondo altre autorevoli fonti (Plutarco, Manzoni, nonché dalle fonti degli Annali civili del Regno delle due Sicilie del 1846) avvenne nei pressi dell’antica Πετηλία (Petelia), odierna Strongoli. La morte di Spartaco a Petelia è oggi un’ipotesi storica difficile da confermare (ma del resto, anche difficile da smentire), dopo più di 2000 anni dai fatti e in assenza di evidenze archeologiche che confermino con certezza assoluta come siano andati i fatti.
Tuttavia, chi lavora con il turismo e si impegna sul piano della valorizzazione dell’identità e della memoria storica del territorio, sa bene che le “ipotesi storiche”, pur se incerte, non sono prive di valore e anzi, possono essere coerentemente inserite in circuiti turistici integrati, mediante la proposta al pubblico di itinerari storici e culturali (già allo studio per ciò che riguarda la presenza storica di Spartaco in Calabria) che siano anche da stimolo per innalzare i livelli di attrattività del territorio, creando interesse sulla tradizione locale e sulla riscoperta delle origini e delle identità territoriali delle varie aree regionali della penisola.
Proprio la scorsa settimana un gruppo di turisti, con il supporto di Francesca Agostino e della Pro Loco, ha fatto tappa a Strongoli per vedere da vicino il luogo della storica battaglia.