Tutto pronto per lo studio dei cetacei dello Stretto e il Mediterranean Sea Turtle Project
Necton Marine Research Society, continua l’attività di ricerca e a partire da settembre 2017 offre a tutti la possibilità di partecipare alle attività di studio di quelli che sono gli unici programmi di ricerca a lungo termine sui cetacei e sulle tartarughe marine nelle acque dello Stretto di Messina. La base logistica del progetto è situata a Ganzirri, caratteristico borgo marinaro situato lungo la costa Nord dello Stretto di Messina a circa 10 km dal caos cittadino.
Le iscrizioni alle attività di ricerca sono aperte dal 20 settembre Lo Studio dei Cetacei dello Stretto ed il Mediterranean Sea Turtle Project sono gli unici programmi di ricerca a lungo termine su queste specie nell’area dello Stretto di Messina ed hanno lo scopo di conoscere nel miglior modo possibile le abitudini che legano i cetacei e le tartarughe marine allo Stretto di Messina, il più importante gate migratorio di tutto il Mar Mediterraneo, da sempre definito il “Paradiso degli zoologi”, caratterizzato da peculiari correnti di marea che lo hanno reso celebre nel mondo. Il monitoraggio viene effettuato in un’area molto ampia impegnando risorse umane e non solo, per esaminare al meglio un habitat di fondamentale importanza per capodogli, balenottere comuni, delfini comuni, stenelle striate, globicefali, grampi, tursiopi e per la tartaruga Caretta caretta.
Le motivazioni del progetto: L’esigenza di comprendere le dinamiche che legano i cetacei all’ambiente dello Stretto di Messina, il loro stato di salute, il comportamento e le aree di maggiore concentrazione in queste acque, unita all’esperienza pluriennale nel campo della ricerca applicata al mare e all’attività diretta svolta dalla Necton Marine Research Society sono le linee ispiratrici di un programma di ricerca che scaturisce anche dal desiderio di dare l’occasione a chi ha un interesse ed una passione per i mammiferi marini e per le tartarughe marine, di studiarli direttamente nel loro ambiente naturale. Dal 2000, anno di nascita di questo studio ad oggi, il progetto è stato ulteriormente potenziato e da quest’anno è supportato dal dipartimento di scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche ed ambientali dell’università di Messina e dalla città metropolitana di Messina che forniranno supporto scientifico e logistico.
La scelta del sito e la ricerca: Il progetto di ricerca si svolge in un’area molto vasta, che si estende tra Capo Scaletta e Reggio Calabria nella parte sud dello Stretto e tra Gioia Tauro e la costa al largo di Capo Rasocolmo per quanto concerne il settore nord dello Stretto. Le acque dell’intero Stretto di Messina sono caratterizzate da peculiari fenomeni legati alle correnti di marea che rendono quest’area unica ed importantissima per l’intero bacino del Mediterraneo, questa è un'area di notevole importanza per lo studio di moltissime specie, tra cui i grandi pelagici, le tartarughe marine ed i cetacei. Pochi sanno ad esempio che un grandissimo numero di capodogli attraversano annualmente questo piccolo ma fondamentale e ricchissimo tratto di Mare nel cuore del Mediterraneo. La base logistica si trova a Ganzirri, località incastonata lungo la costa Nord Siciliana dello Stretto, conosciuta per la presenza dei laghi e per la caratteristica attività di caccia al pesce spada e per la pesca del tonno.
La posizione centrale della località all’intera area di monitoraggio consente di spostarsi agevolmente da un punto all’altro della stessa alla ricerca di questi meravigliosi animali e rappresenta un eccellente punto di partenza sia per chi ha deciso di iniziare un viaggio alla scoperta di questo mare e dei suoi più affascinanti abitanti, sia per chi, per studio o per lavoro, ha l’interesse di approfondire le proprie conoscenze sui cetacei, sulle tartarughe, ma anche più in generale sulle peculiarità di un luogo decantate già in tempi remoti da Omero. Dall’inizio del progetto ad oggi sono passati 17 anni e gli importantissimi dati raccolti ci stanno consentendo di comprendere sempre meglio le dinamiche di popolazione delle specie che per motivi trofici o riproduttivi vivono stabilmente o si trovano di passaggio in queste acque. Oltre ai cetacei, nelle acque dello Stretto di Messina, capita abitualmente di incontrare altre specie marine: uccelli come aironi, garzette, gabbiani reali, berte maggiori e minori, gabbiani comuni, rosei e corallini, molte specie di rapaci, pesci come tonni, pesci spada, pesci luna, lampughe, pesci pilota, mobule, squali pelagici ecc… Inoltre, annualmente capita di incontrare la rara tartaruga liuto.
Tra gli scopi più importanti del progetto ci sono il monitoraggio delle diverse specie, lo studio del fenomeno dell’interazione tra cetacei ed attività di pesca, la foto identificazione. Per svolgere l’attività di ricerca si utilizzano la foto identificazione che consente il riconoscimento dei singoli individui attraverso la fotografia di alcuni caratteri morfologici che cambiano da specie a specie e da individuo a individuo, l’indagine acustica, i cetacei per comunicare, predare, accoppiarsi, emettono suoni, l’ascolto, la registrazione e l’analisi dei suoni emessi è una delle tecniche che possono permettere il riconoscimento delle singole specie, l’Indagine sull’interazione tra cetacei e pesca tramite il controllo delle reti da pesca, insieme alla costante raccolta di dati attraverso interviste rivolte ai pescatori servono a quantificare il danno legato causato dall’interazione dei cetacei con gli attrezzi da pesca ed a trovare possibili soluzioni per una pacifica convivenza tra mammiferi marini e pescatori.
Finalità dei corsi: Scopo dei campi di ricerca inseriti nell’ambito del progetto è quello di permettere ai partecipanti un’esperienza diretta sul campo della ricerca. Dare loro l’esperienza e gli strumenti per scoprire i delicati equilibri che legano i cetacei all’ambiente. Obiettivo dei corsi: Fornire conoscenze di base sulla biologia e l’ecologia dei cetacei e delle tartarughe marine, sul riconoscimento delle specie, le basi fondamentali sulla loro salvaguardia e conservazione, comprendere in che modo interagiscono con le attività antropiche e quali siano le conseguenze di queste interazioni, conoscere le attività umane che maggiormente minacciano i mammiferi marini, quali sono le specie più minacciate nel Mediterraneo ma anche in che misura questi animali possono creare problemi alle attività di pesca. Tutti i partecipanti saranno coinvolti nelle uscite in mare e ad ognuno verrà assegnato un compito diretto nella raccolta dati ed nella loro successiva analisi, in modo da consentire a tutti di partecipare attivamente ad ogni fase della ricerca.
Inoltre, i partecipanti, a fine corso dovranno essere in grado di utilizzare autonomamente tutti gli strumenti necessari alla ricerca quali schede di raccolta dati, protocolli di campionamento, binocoli, gps, dat, idrofoni, sonde di temperatura. Destinatari dei corsi: Tutte le persone interessate alla ricerca dei cetacei e delle tartarughe marine nell’ambiente naturale, con particolare riferimento agli studenti delle facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di tutti gli atenei Nazionali ed Europei. Gli unici requisiti richiesti sono tanta passione, tanto amore per il mare ed un minimo di spirito di adattamento.