Non può studiare per assenza dei libri braille. Mobilitazione per 14enne non vedente

Vibo Valentia Attualità

Da pochi giorni è suonata la campanella che ha dato l’avvio ad un nuovo anno scolastico e per una ragazzina vibonese di 14 anni, L.C., il nuovo percorso scolastico è iniziato ma i problemi restano quelli che vive da dieci anni a questa parte, cioè da quando frequenta le aule scolastiche.

La piccola studente è non vedente e anche a questo nuovo inizio si trova senza docenti di sostegno, senza assistenza specialistica, e soprattutto senza libri in braille. Abbandonata su un banco senza poter seguire appieno le lezioni.

La storia della piccola è finita agli onori delle cronache già l'anno scorso dopo che il suo caso aveva sollevato polemiche, un'interrogazione parlamentare e una sentenza del Tar di Catanzaro che aveva condannato il ministero dell'Istruzione. Per lei è stata fondata l'associazione 'Io vedo con le mani', che in una lettera aperta denuncia una situazione ormai insostenibile per la studentessa che i genitori descrivono come preparata, studiosa, amante di matematica, lingue e letteratura.

"Giovedì 14...la data fatidica nella quale le campanelle degli istituti calabresi hanno suonato in questo settembre 2017 l'ingresso a scuola per tutti! Ma proprio per tutti? Si', proprio per tutti!", attacca la lettera. "Siamo ormai saturi del gioco dello scaricabarile, che sa tanto del modo più antico per esimersi dai propri doveri e dalle proprie responsabilità. Non basta quindi dire e neppure scrivere nell'attesa di risposte?È tempo piuttosto di "fare". Già! Fare?! Nella cornice del fare e delle cose da preparare rientra pure tutto quanto concerne il diritto allo studio e l'inclusione scolastica di alunni con disabilità. Siamo certi che tutti gli enti competenti e le figure istituzionali di riferimento abbiano fatto ed abbiano preparato. Ciò significherebbe, d'altra parte, aver assolto al proprio lavoro. Nonostante ciò qualcosa ci sfugge! Ci sfugge per esempio - continua il documento - come sia possibile che gli interventi da predisporre, come previsto dalla legge e quindi secondo quanto di suo diritto, in favore di un'alunna cieca nostra socia siano mancati all'appello. Urca, che sorpresa? Nessuna sorpresa, si tiene solo alta la bandiera: 10 anni scolastici su 10 anni scolastici. Precisi e impeccabili!". Succede quindi,denuncia l'associazione, "che l'alunna non vedente in questione dovrebbe andare a scuola senza un docente di sostegno specializzato, senza Assistente specialistico Educatore Tiflologico, senza libri di testo. Docenti curriculari e compagni di classe rappresentano una grande ricchezza e due risorse di importanza indiscutibile. Ci sono? Si', loro si'! Peccato che non bastino!". L'associazione sottolinea la "rabbia, delusione, ansia", concludendo: "Buon inizio di anno scolastico a tutti, sollecitando chi di dovere a "fare" anche se fare ormai può solo voler dire "rimediare" e limitare i danni già provocati. Non vogliamo certo peccare di "predicare bene e razzolare male", pertanto la nostra azione continuerà".

Il Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, dichiara di essersi "premurato di contattare l'associazione denunciante, e al numero di telefono, preso dal loro sito web, ho parlato con una volontaria la quale mi ha specificato che non è, quello della bambina, l'unico caso. Pertanto li ho pregati di richiamarmi e fissare con me un appuntamento nell'immediato, per notificarmi tutto ciò di cui sono a conoscenza. Se a questi ragazzi non è assicurata l'assistenza, ovviamente qualche anello della catena non ha funzionato, deve essere individuato e messo davanti alle proprie responsabilità ed è ciò che intendo fare, ovviamente assicurandomi che ai bambini - conclude Marziale - venga garantita da subito l'assistenza dovuta e vengano riconosciuti i loro diritti, senza se e senza ma".