Corigliano. Rischio alluvione. Lettera di un cittadino preoccupato

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Alcuni residenti del quartiere "Donnanna" di Corigliano sono sconvolti per il degrado urbano ed asseriscono che sono anche molto preoccupati per lo stato in cui versa il fiume "Citrea"; in quanto con l'ultima alluvione del 12 agosto 2015, il fiume è sprofondato di circa 3 metri sotto terra, mettendo a rischio le vecchie mura di cinta. Fiume che rischia di portare via le abitazioni, presenti nella zona.

Uno dei tanti residenti di zona, afferma che ‘sono stati creati solo dei bacini di contenimento giusto qualche mese prima dell'alluvione, ed eseguita una sola volta dopo l'alluvione una pulizia, ma sempre nella zona alta, sopra e sotto alcuni scalini, ma nella zona bassa che riguarda le abitazioni, separate da vecchie mura di cinta in pietra, nulla è stato fatto’.

Sempre lo stesso dice che: “sono partiti da qualche giorno dei lavori di pulizia di un lotto del fiume in questione con tanto di progetto e tabellone informativo del progetto (allegato 2), il cui titolo è "Interventi di prevenzione dei rischi alluvionali. Finalizzati al ripristino e alla rifunzionalizzazione dell'apparato infrastrutturale danneggiato a servizio delle aziende agricole ricadenti nel comune di Corigliano Calabro il Rossano".

I residenti di zona, si chiedono, "come mai in tutti questi anni, venendo più volte qualcuno a pulire la zona più alta, passati diversi tecnici a revisionare lo stato dei fiumi, non si sia fatto in modo di risanare definitivamente la questione, considerata la gravità dello stato dell'argine".

“Nei prossimi giorni, - continua il cittadino scrivente - secondo le previsioni meteorologiche, dovrebbero sussistere per più giorni rovesci continui, considerando che è stata una stagione secca ed ha piovuto poco, non si sa mai che possa succedere qualche evento catastrofico, e questo sarebbe il momento ideale per prevenire tali situazioni”.

“Se dovesse ripresentarsi un’alluvione, - conclude - il fiume manderebbe giù tutto, mura e case col bisogno urgente che qualcuno intervenga nella risoluzione di questa gravosa problematica”.