Adconsum: “uova contaminate, maggiori controlli agli allevamenti calabresi”
“Già nel mese di agosto, forse quando ancora buona parte degli Italiani era distratta dal riposo estivo si è sentito parlare della vicenda delle uova contaminate dal Fipronil.
L’idea era che in realtà il nostro paese non fosse coinvolto nello scandalo che stava macchiando alcuni allevamenti europei di pollame, anzi giungeva l’annuncio da parte del nostro Ministero della Salute che l’Italia non era coinvolta nel problema delle uova contaminate dal Fipronil.
Il problema è scaturito da una società belga che ha venduto a mezzo mondo un antiparassitario denominato Dega 16, in grado di contrastare in modo efficace le pulci rosse negli allevamenti di galline ovaiole ma ciò che ha seriamente creato i problemi per i consumatori, è stata la presenza fraudolenta, ovvero non dichiarata dell’utilizzo del Fipronil negli allevamenti di animali destinati al consumo umano”.
È l’asserzione di Adiconsum sull'antiparassitario utilizzato per le pulci del pollame, e che danneggia la salute umana.
“Il Fipronil è un insetticida che l’Oms ha dichiarato come moderatamente tossico per l’uomo ma il cui utilizzo è appunto vietato in tutti i Paesi della Unione Europea sugli animali destinati appunto al consumo umano” – spiega l’associazione a difesa dei consumatori.
“Fin qui sembrava un mero fatto di cronaca, certo di settimana in settimana il numero degli allevamenti europei coinvolti cresceva ma ciò che ci consolava era la rassicurazione che perlomeno non riguardasse gli allevamenti della nostra bella terra calabrese – commenta con perplessità Adiconsum, - oggi però purtroppo, a quanto pare, anche il consumatore calabrese deve stare attento al consumo delle uova e dei suoi derivati quali mayonese, dolci, creme”.
“O forse più che l’attenzione del consumatore, indispensabili appaiono i controlli sanitari sugli allevamenti e la necessità di pretendere che sulla confezione delle uova venga riportato oltre all'indicazione del tipo di allevamento (a terra, in gabbia ecc.) anche la certificazione del superamento, da parte dell’allevamento dei test sui contaminanti che assicurino un prodotto sano e genuino” – aggiunge ancora la nota - l’Adiconsum dal canto suo, ha chiesto a fine agosto al Governo di aprire un Tavolo interministeriale anche alle Associazioni dei Consumatori in quanto rappresentanti dei diretti interessati nella vicenda”.
“Questa vicenda dimostra, ancora una volta – e termina così il direttivo - come sulle questioni agro-alimentari non bisogna mai abbassare la guardia perché in gioco non vi è semplicemente il lucro ma la salute stessa dei cittadini”.