Università Magna Graecia, sit-in “Blocco studentesco”
Il blocco studentesco, movimento studentesco legato all'associazione CasaPound Italia, ha dato vita questa mattina a un sit-in di protesta sulla riforma Gelmini a Catanzaro. Nel piazzale dell'area giuridico-economica dell'universita' Magna Graecia e' stato allestito un presidio con distribuzione di materiale informativo, con l'obiettivo di sensibilizzare gli studenti e svegliare le loro relativamente alla nuova riforma. "Esprimere un giudizio totalmente negativo sul DDL 1905 - dichiara Domenico Barbaro, portavoce del Blocco Studentesco in Calabria - sarebbe sintomo di faziosita' ideologica, in quanto sono sicuramente apprezzabili i provvedimenti tesi ad ottenere maggiore trasparenza e ricerca del merito, cosi' come lo e' la volonta' di tagliare gli sprechi. Restano pero' inaccettabili le soluzioni proposte in ordine al sottofinanziamento generale degli atenei pubblici, all'ingresso dei privati nei Cda delle universita' pubbliche e alla precarizzazione dei ricercatori. L'intromissione di interessi privati negli atenei pubblici - continua Barbaro - e' una conseguenza diretta dei tagli al fondo ordinario delle Universita' (FFO) e della riforma dei Cda prevista dal DDL. Gia' due anni fa, quando la legge 133 non era ancora stata trasformata nella 180, avevamo esposto come primo punto del nostro programma l'idea di bloccare qualsiasi intromissione dei privati nelle universita' che non fosse subordinata, legalmente ed economicamente, al controllo diretto in forma partecipativa da parte dell'ateneo. Altro tema cruciale - afferma il portavoce catanzarese - e' la cosiddetta "questione dei ricercatori". Da un'attenta analisi - secondo il movimento - emerge come la riforma penalizzi la categoria mettendo in esaurimento il ruolo e creando grosse difficolta' di avanzamento di carriera . In linea generale quello che va rivisto e' il ruolo dello Stato, che va riconcepito come etico, organico e sociale, tenendo conto si' del merito, ma dove tutti, in quanto cittadini italiani, partano dallo stesso nastro di partenza. Salvo qualche buono spunto - conclude domenico Barbaro - riteniamo che il DDL vada rivisto sia nei princi'pi ispiratori che nell'attuazione pratica". "Prendere le distanze e non cadere alle becere strumentalizzazioni della sinistra "antagonista e non" che rifiuta categoricamente, con faziosita' medievale, ogni proposta riformatrice e impegnate piu' a prendere posizioni che rispondono alle logiche di potereche ai bisogni degli studenti. Non dobbiamo essere critici tout court sul DDl 1905, lotta agli sprechi trasparenza e meritocrazia sono accolte come un segnale tangibile del cambiamento del sistema universitario italiano, ma non possiamo accettare i tagli vertiginosi al Fondo Ordinario delle Universita' (FFO) e l'intromissione degli enti e delle fondazioni private".