Radicali nel carcere di Catanzaro: “Finalmente attuata la sorveglianza dinamica”
Emilio Enzo Quintieri, già membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, accompagnato da Valentina Anna Moretti e da Marco Calabretta, si è recato a visitare nel carcere di Catanzaro “Ugo Caridi” per verificare le condizioni di detenzione e la gestione dell’Istituto. Ad accogliere la delegazione radicale, autorizzata dai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, il Direttore della Casa Circondariale Angela Paravati, l’Ispettore Capo Giacinto Longo ed altro personale del Reparto di Polizia Penitenziaria in servizio nell’Istituto.
La delegazione ha visitato la struttura dell’ex centro diagnostico terapeutico, oggi denominata Servizio Multiprofessionale Integrato di Assistenza Intensiva, avviata nelle scorse settimane e destinata all’assistenza sanitaria specialistica delle persone detenute provenienti sia dagli Istituti Penitenziari della Regione Calabria che da altre Regioni d’Italia. Per tanti anni i Radicali Italiani hanno battagliato in Parlamento per l’apertura del Centro Clinico e lo dimostrano le numerose Interrogazioni rivolte al Governo ed in particolare modo ai Ministri della Giustizia e della Salute in questa e nelle precedenti legislature.
“Abbiamo visitato tutta la struttura, nonostante ancora non sia avviata a pieno regime. Per il momento sono attive solo la riabilitazione estensiva a ciclo continuativo con 11 posti letto ed i servizi sanitari generali ed ambulatoriali dell’istituto con 15 branche specialistiche e di un’attività di riabilitazione di tipo fisioterapico con 6 posti letto, anche con una piscina ed attrezzature di ultima generazione. Prossimamente e, comunque entro la fine dell’anno, appena l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro ultimerà la selezione del personale paramedico, saranno attivati anche i servizi psichiatrici (3 e 4 piano) e, più precisamente, la Sezione per la tutela intramuraria della salute mentale composta da 8 posti letto e da una Sezione per l’Osservazione Psichiatrica con altri 5 posti letto. Sulla questione, prosegue il radicale Quintieri, continueremo ad essere vigili affinché le procedure non vadino per le lunghe come spesso avviene in questi casi. Tant’è vero che, nei prossimi mesi, torneremo a far visita all’Istituto Penitenziario di Siano.
Per il resto, la delegazione, ha visitato anche la Sezione che una volta ospitava i semiliberi, recentemente ristrutturata con manodopera detenuta, ove sono state allestite - ed a breve saranno funzionanti - 5 camere con annessi servizi, dalle quali i detenuti potranno collegarsi in videoconferenza per assistere ai processi che li riguardano, diminuendo le numerosissime traduzioni extramoenia. Nell’Istituto, al momento della visita, erano presenti 530 detenuti, 83 dei quali stranieri, 285 con condanna definitiva ed altri 245 giudicabili (imputati, appellanti e ricorrenti). Tra di essi 254 (100 definitivi) appartengono al Circuito dell’Alta Sicurezza (236 all’AS3 criminalità organizzata e 18 all’AS1 ex 41 bis, molti dei quali ergastolani ostativi). Inoltre, per quanto riguarda i detenuti “comuni”, vi erano 273 persone appartenenti al Circuito della Media Sicurezza (114 definitivi, 68 dei quali a custodia aperta, c.d. “sorveglianza dinamica”) ed infine 1 semilibero e 2 internati.
Il personale del Reparto di Polizia Penitenziaria presente in Istituto è di 280 unità mentre quello della professionalità giuridico pedagogica è di 5 unità. Entrambi sono decisamente carenti rispetto alle esigenze dell’Istituto ed andrebbero subito potenziati. Recentemente, grazie alla Cassa delle Ammende, sono stati approvati e finanziati 2 progetti, presentati dalla Direzione dell’Istituto ed i cui lavori inizieranno a breve. Uno riguarda il rifacimento del campo sportivo e l’altro la realizzazione dell’area verde, entrambi per la media sicurezza. Altre proposte sono state avanzate ma si è ancora in attesa del parere del competente Ufficio del Provveditorato Regionale della Calabria. E’ stata ampliata l’area verde con la creazione di un vigneto ed è stato ceduto il laboratorio di ceramica ad una Cooperativa che al termine del corso di formazione previsto per il 23 ottobre, procederà all’assunzione di 2 detenuti appartenenti al Circuito dell’Alta Sicurezza.
Quello che di più positivo abbiamo riscontrato è che il 4 piano del nuovo Padiglione della Media Sicurezza, composto da 68 detenuti, è stato finalmente avviato a “custodia aperta”. Catanzaro (dopo Paola che però ha un Padiglione specifico) è il primo Istituto in Calabria ad attuare il modello operativo della “sorveglianza dinamica”. Mentre in tutta Italia, da tempo, sono aperte anche le Sezioni di Alta Sicurezza, in Calabria, stiamo ancora valutando, sperimentalmente, di aprirne qualcuna di Media Sicurezza. Questo, conclude Emilio Enzo Quintieri, capo della delegazione radicale, è inaccettabile perché costituisce una disparità di trattamento e più volte lo abbiamo già segnalato ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria chiedendo che le direttive dipartimentali vengano rispettate ed attuate anche in Calabria.