Asp Catanzaro: avviato percorso socio-sanitario per la tutela dei minori e giovani detenuti
È finalizzato alla tutela e promozione della salute dei minori e giovani-adulti sottoposti a provvedimenti penali il percorso socio-sanitario definito dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, in collaborazione con il Centro per la giustizia minorile per la Calabria e la Basilicata. Il progetto, che risponde agli obiettivi del Piano sanitario nazionale 2009, si propone di fornire ai ragazzi che hanno commesso reati la possibilità di riconciliarsi con la comunità verso la quale è stato rotto il patto sociale, dando loro occasioni in cui poter sviluppare comportamenti produttivi e socialmente condivisi per cambiare la percezione propria ed altrui e ristabilire il giusto legame con il contesto di appartenenza, oltre che potenziare l’integrazione e la sinergia tra i settori sanitario-sociale-penale. Diverse sono le azioni programmate, tra queste il lavoro di rete, per rafforzare la collaborazione tra servizi pubblici e privati, in un’ottica di sistema; la promozione di attività formative e di rianimazione per i ragazzi basate sulla valorizzazione delle risorse personali; la preparazione alla fuoriuscita, favorendo i processi di inclusione e reinserimento sociale dei minori detenuti nell’IPM di Catanzaro. Alla stesura del progetto, sottoscritto dal dr. prof. Gerardo Mancuso, in qualità di Direttore Generale dell’Asp di Catanzaro, hanno partecipato il direttore del Ser.T., dr. Bernardo Grande, il direttore dell’Istituto Penale per i minorenni di Catanzaro, dr. Francesco Pellegrino, il referente Sanità penitenziaria, dr. Antonio Montuoro, il direttore del Centro per la giustizia minorile per la Calabria e la Basilicata, dr. Angelo Meli. La proposta progettuale, che inizialmente prevedeva l’intervento per i soli Istituti penali per i minorenni (IPM) e Comunità ministeriali (CM) per assistere i giovani assuntori di sostanze stupefacenti e bevande alcoliche, è stata pensata anche per il territorio di Reggio Calabria, secondo distretto di Corte d’Appello di competenza della giustizia minorile calabrese, dove ha sede il Centro di prima accoglienza (CPA), la CM e l’Ufficio di servizio sociale minorenni (USSM). Una decisione che consente di offrire protezione e assistenza a un maggior numero di destinatari, siano essi minori che operatori a vario titolo interagenti nel sistema giustizia minorile. Un ulteriore universo di destinatari è stato individuato nelle Comunità specialistiche, e non, e dei Gruppi appartamento che, in regione, accolgono minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria, nonché del Centro diurno polifunzionale sito a Catanzaro. Il contesto specifico di riferimento dell’iniziativa progettuale è quello dei ragazzi/e dai 14 ai 21 anni, inseriti nel circuito penale minorile della regione con un manifestarsi dei fenomeni di devianza tra i minorenni che riguarda, prevalentemente, il contesto sociale esterno che condiziona e a volte vanifica l’azione educativa della famiglia all’interno della quale, sovente, si riscontra la mancanza di comunicazione.
“Si tratta di un progetto particolarmente importante – ha affermato il direttore generale Mancuso – che si inserisce nelle iniziative portate avanti dall’Asp di Catanzaro per favorire la promozione della salute, valorizzando e incentivando gli aspetti della vita di ogni giorno nella direzione del benessere psico-fisico e sociale. Pertanto è necessario agire in network per la condivisione delle azioni di promozione”.