Camera di commercio: si contrae la perdita dei posti di lavoro nel 2016
Sono circa 2mila e duecento i posti di lavoro persi durante il 2016; un valore in netta riduzione rispetto a quello registrato nel 2015, quando la perdita dei posti di lavoro sfiorò quota 5mila. Nonostante alcuni segnali di miglioramento dell’economia locale, quindi, il mercato del lavoro reggino continua a mostrarsi debole, pur in presenza di un miglioramento delle aspettative da parte dei lavoratori ed una riduzione del fenomeno “scoraggiamento”. Anche le imprese mostrano una maggior fiducia, confidando in una ripresa delle assunzioni, stando a quanto emerge dai dati dell’indagine Excelsior sui fabbisogni occupazionali delle imprese (indagine realizzata da Unioncamere con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro).
All’uscita dei dati trimestrali sull’andamento del mercato del lavoro, Antonino Tramontana, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, afferma: “La ripresa, pur se di modesta entità, inizia a mostrare i primi segnali sul mercato del lavoro. L’emorragia dei posti di lavoro ancora non si è del tutto fermata, anche se le imprese hanno ricominciato ad assumere. Tuttavia, solo una ripresa degli investimenti per la competitività del nostro tessuto produttivo potrà favorire un rilancio tangibile dell’occupazione di cui possa beneficiare il territorio e, in primis, i nostri giovani”.
La crescente offerta di lavoro della popolazione e una domanda ancora in contrazione hanno determinato una ulteriore riduzione del tasso di occupazione, ora giunto al punto più basso degli ultimi dieci anni (37,1%). Le persone in cerca lavoro, d’altronde, sono cresciute di oltre 3mila e 700 unità durante gli ultimi dodici mesi, con un tasso di disoccupazione che appare più che doppio rispetto alla media nazionale.
L’unica nota positiva è rappresentata dalla dinamica congiunturale del tasso di disoccupazione giovanile, finalmente in riduzione dopo sei anni di crescita. Ad ogni modo, quasi sei giovani su dieci sono senza lavoro (la media comunitaria si attesta su una quota pari a meno della metà di quella reggina), il che rende chiaro quanto intenso sia il divario generazionale nelle opportunità lavorative sul territorio reggino.
Sul miglioramento dell’occupazione giovanile dei prossimi mesi non potrà che incidere la risposta del tessuto produttivo. I fabbisogni occupazionali delle imprese, rilevati con l’indagine Excelsior, sembrano crescere di trimestre in trimestre. L’ultimo disponibile (terzo trimestre 2017) mostra più di qualche segnale positivo: si prevedono 4.550 nuovi ingressi per posizioni lavorative che, nella metà dei casi, riguardano figure di media ed elevata specializzazione. Quasi un posto su 5 (il 18,7%) mostra evidenti segnali di difficoltà di reperimento, il che apre la questione sulla necessità di migliorare il raccordo tra competenze acquisite a livello formativo e richieste delle imprese.