Linda Monte (Piazza Villaroja): “reperti, manca un programma di recupero”

Crotone Attualità

“Esprimo il mio disappunto nel non leggere nel suo programma di recupero e valorizzazione dell’Antica Kroton, nell'area urbana il sito di piazza Villaroja. Forse una sua svista o disattenzione della stampa? È utile tuttavia ricordare, forse non tanto a lei dotata di strumenti e ruoli, la vicenda legata al nome della piccola piazza, davvero nel cuore del centro storico”.

È l’intervento di Linda Monte sulle vicissitudini legate alla spettacolare ed accidentale scoperta di sepolture e mura di una chiesa perduta nel cuore del centro storico crotonese.

“Se fosse stata accolta la proposta di indagare ancora e allestire, per quanto possibile, un museo all'aperto – ha proseguito indignata la Monte rivolgendosi al vicesindaco Cosentino - questa avrebbe rivoluzionato il sentire come propri i beni comuni, quindi la loro tutela, perché divenuti custodi. Ci sarebbe tanto e tanto da raccontare e rischio di debordare. Quel che ai miei occhi e non solo, è imperdonabile, è stata la cattiveria dell’allora compagine amministrativa comunale, l’insulso comportamento della responsabile della Soprintendenza, la quale accampando scuse di ordine monetario e di ‘tutela’ ordinò in un triste mattino di maggio, la copertura totale dello scavo”.

“Non aveva l’abitudine questa signora e con essa tante altre pallide figure al rispetto della popolazione crotonese, preferiva incontri più di vertice, di sicuro non confliggenti e più rassicuranti. Ora è lei che ricopre un ruolo amministrativo e di governo della città e intravedo una sorta di rimozione per quel luogo. Se sbaglio può dimostrarlo? Perché non lo leggo nella lista dei lavori dell’antica Kroton?

"Gentile vice sindaco - conclude Monte - saprà che il mio impegno non di retroguardia per la città pubblica e per il rispetto dei beni culturali, non si ferma a Villaroja e non allude a prestigio personale o consensi di qualche natura. Mi guida, mi ha guidato un felice slogan degli anni ottanta: pensare globalmente, agire localmente. Quindi le azioni che mi sorreggono, sono solo frutto del vivere civile, senza disconoscere la memoria”.