Riparte da Reggio il tour invernale di Giusti con “Cattivissimo Max”
Max Giusti apre la nuova stagione teatrale dell’Officina dell’Arte e riparte proprio da Reggio Calabria il suo tour invernale con lo show “Cattivissimo Max”. L’attore romano, sabato sera al teatro “Francesco Cilea” strega il pubblico e fa il “botto” nella massima culla dell’arte reggina siglando l’ennesimo successo per la compagnia di Peppe Piromalli e Antonio Malaspina.
Un treno in corsa, abbatte pure la “quarta parete” e scendendo in sala, il “mattatore” Giusti inizia a fare un’analisi accurata e sketch improvvisati spaziando tra programmi attuali della televisione a musiche del passato arrivando ai giorni nostri con i balli che fanno impazzire giovani e non. Un racconto scritto con Marco Terenzi e Giuliano Rinaldi, fatto di aneddoti e ricordi che prende in realtà di mira, in modo ironico e mai volgare, il palinsesto televisivo, il mondo di Max, partendo dalla signora della Tv Maria de Filippi ai personaggi Terence Hill nei panni di Don Matteo, Elton John, Cristiano Malgioglio, gli U2 e poi ancora, l’indimenticabile Califano, Boy George, Ligabue, Tozzi, Al Bano, Bertoli.
Simpaticissimi sono i suoi sketch tra il pubblico continuamente messo alla prova anche con canti religiosi e sigle di cartoon. È un Max istrionico, travolgente, una vera “bomba” artistica che conquista, e regala due ore di risate e spensieratezza.
“Per la prima volta vengo in questo splendido teatro, in questa città dove l’inverno lo avete solo per tre giorni – ci scherza su Max Giusti– e credetemi, non vedo l’ora di ritornare. Il merito del successo di questa sera, non è mio ma degli amici dell’Officina dell’Arte che mi hanno voluto affidandomi la responsabilità di aprire la loro stagione. Ne sono onorato e lusingato. So però che dietro un cartellone artistico ci sono tanti problemi, anche economici e l’unica cosa che possa fare oltre a farvi divertire, è dire ai miei colleghi quanto sia bello venire a Reggio Calabria e quanto sia importante aiutare queste belle realtà artistiche come l’Officina”.
Il pubblico apprezza molto la sincerità e la spontaneità di un grande attore e uomo che, spente le luci della ribalta, si toglie la “veste di star” e ritorna ad essere quel “semplice ragazzo 49 enne romano”, così si definisce, che si intrattiene fuori con i suoi fan, fa autografi e foto con i bambini, continua a raccontare i suoi aneddoti adolescenziali alle signore fuori dal teatro. Max Giusti ieri sera ha lasciato tanto a Reggio Calabria: riaperte le porte del “Cilea” questa mattina, sembrava di risentire le risate e gli applausi di un pubblico folgorato da un poliedrico artista la cui grandezza non è colorita, sonora, rapida, è una cosa intensa, lenta, che si nutre di silenzio e di tempo. Il tempo giusto che c’è voluto a Max Giusti per salire sul podio di Reggio e diventare il figlio “eletto” di una terra dolce e gentile.