Cosenza. Grande successo per la proiezione del film “A Ciambra”
“Jonas ci ha restituito l’esatta foto, quanto mai realistica, di uno spaccato di vita che può accadere nella Ciambra così come in ogni periferia del mondo”: così Marcello Manna alla presentazione al pubblico del film candidato dall’Italia agli Oscar 2018 che il comune di Rende ha organizzato lo scorso venerdì pomeriggio al cinema Garden.
Alla presenza dell’autore nato a New York, ma emigrato ormai da sette anni a Gioia Tauro, un nutrito pubblico ha assistito alla proiezione de “A Ciambra” e partecipato con molto calore al dibattito con il regista.
L’assessora all’inclusione sociale Marina Pasqua ha voluto sottolineare l’importanza dell’evento da un punto di vista socio-culturale: “avere strutturato questa serata prima ancora che il film fosse candidato dall’Italia agli Oscar vi fa capire come già ci fossimo prefigurati quanto questa pellicola sia necessaria al dialogo e alla riflessione su temi quali l’interculturalità e l’identità”.
Dopo i complimenti al regista da parte di Eugenio Attanasio, nella doppia veste di componete della Cineteca Calabria e del Premio “Mario Gallo”, il presidente della Calabria Film Commission Pino Citrigno ha sottolineato l’impegno da parte dell’ente per la realizzazione e la diffusione del film.
L’assessora alla cultura Marta Petrusewicz ha voluto condividere con la sala i ricordi che, sin da prima che Carpignano nascesse, la legano al regista: “credo che, da ragazzino, Jonas desse per scontata l’armonia razziale della sua famiglia e della scuola, senza rendersi conto quanta fatica costasse. Così crebbe non mulatto, ma nero e bianco, non italo-americano, ma italiano e americano”. Ed il giovane cineasta non ha nascosto, a sua volta, l’affetto per chi l’ha visto crescere ed affermarsi. Lo stesso sincero affetto che, paziente, ha mostrato nel corso della serata al pubblico, a chiunque gli chiedesse una foto”.
“Tale intatta genuinità è trasparsa anche durante il dibattito dopo la proiezione dove il regista ha tenuto a sottolineare la consapevolezza del suo non poter appartenere completamente al mondo che la storia narra, né di poter sapere quale futuro attenda il protagonista della pellicola: “ho ricostruito - ha affermato Carpignano - la realtà inserendo comunque alcuni elementi narrativi, ma se mi chiedete quale sarà il futuro di Pio non posso rispondervi: posso solo raccontarvene il passato e il presente”.