Iacucci: “Si tenga assemblea Anci”
«Sono d’accordo con chi, come il sindaco Abramo, dice che in Calabria occorrono scelte largamente condivise tra i Comuni. Proprio per questo è assolutamente indispensabile che l’assemblea congressuale di Anci Calabria si tenga regolarmente così come previsto». Franco Iacucci, sindaco di Aiello Calabro e presidente della Provincia di Cosenza, interviene sull’ipotesi di rimandare l’assemblea in programma domani a Lamezia, con all’ordine del giorno il rinnovo degli organi statutari.
Un appuntamento fissato da oltre un mese su decisione unanime dei primi cittadini calabresi, tra cui lo stesso Abramo, che il 20 settembre scorso parteciparono alla precedente assemblea.
«Inutile traccheggiare e negare ulteriormente all’Anci Calabria la piena operatività - ha continuato Iacucci -. Il presidente protempore Callipo ha fatto egregiamente ciò che gli era stato chiesto da vertici nazionali dell’associazione, cioè risolvere l’impasse organizzativa e avviare le procedure per il rinnovo degli organi direttivi. Ora la parola passa all’assemblea, legittimante convocata, che deve eleggere il nuovo presidente e ricondurre l’attività dell’associazione sui binari dello statuto. Dopo un così lungo periodo di incertezza e di ridotta capacità di incidere efficacemente nelle dinamiche regionali, sarebbe da irresponsabili continuare a temporeggiare. Diamo la parola ai sindaci e atteniamoci a quanto decideranno. Dal canto suo, Callipo ha guidato con autorevolezza e capacità l’associazione in questo delicato passaggio, consentendo a Anci Calabria di recuperare da subito un notevole grado di rappresentatività, come dimostra la sospensione del decreto regionale che innalzava le tariffe 2018 per il conferimento dei rifiuti. Ora, però, vanno fatti i passi successivi – conclude - per consolidare questo risultato, passi che i primi cittadini calabresi devono fare insieme proprio all’insegna di quelle scelte condivise a cui molti alludono. Un motivo di più per tenere regolarmente l’assemblea in programma, senza dissimulare obiettivi politici non dichiarati esplicitamente dietro il paravento di ingiustificate riserve procedurali».