Dieni (M5S): niente treni per pendolari ma due per Renzi, un insulto
“Trenitalia non ha i locomotori per gli Intercity della tratta jonica, ma è riuscita a trovarli per il treno di Matteo Renzi. Forse qualche spiegazione sarebbe doverosa”.
È quanto afferma la deputata del M5S Federica Dieni. “Il segretario del Pd, nel corso del suo tour elettoralistico – prosegue la parlamentare –, ha potuto viaggiare su un treno trainato da due locomotori diesel; quegli stessi locomotori la cui disponibilità per un servizio Intercity sulla linea jonica era stata negata tanto dalla compagnia ferroviaria, quanto dal ministero delle Infrastrutture”.
“A quanto pare – aggiunge Dieni –quel che è impossibile per i cittadini diventa possibile per Matteo Renzi. Peccato che questi miracoli realizzati da Trenitalia siano svaniti come neve al sole a partire dal giorno successivo la visita dell’ex presidente del Consiglio”.
La parlamentare cinquestelle ricorda come da mesi chieda “con ogni mezzo” al ministero delle Infrastrutture e a Trenitalia di fornire alla tratta jonica un servizio all’altezza delle esigenze dei viaggiatori.
“Dopo tante battaglie – afferma - siamo riusciti a portare una nuova corsa di Intercity, che però veniva effettuata con le vecchie littorine dal momento che, come ci era stato spiegato, i locomotori diesel non erano a disposizione. E ora ecco che, magicamente, ne spuntano due per il treno Pd”.
“Quasi inutile dire – sottolinea la deputata 5 stelle – che si tratta di un insulto per i pendolari e i calabresi, evidentemente ritenuti cittadini di serie B. La speranza è che anche di fronte a questa vicenda i cittadini aprano gli occhi e si rendano conto di cosa pensano di loro il governo regionale e nazionale: vogliono sudditi, viaggiatori di terza classe, mentre loro stanno comodamente in prima e attraversano il Paese a nostre spese”.
“Trenitalia – conclude la deputata – metta da parte littorine e treni regionali e dia alla jonica treni all’altezza di un vero servizio Intercity; o, in alternativa, spieghi perché i calabresi debbano avere minori diritti della classe dirigente del Pd”.