Sparavano a specie protetta, denunciati cinque bracconieri nel Cosentino
Da un sopralluogo antibracconaggio della Polizia Provinciale di Cosenza, ed effettuato Sila, nello specifico, dalla Sezione di San Giovanni in Fiore, è scattata una denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti di un uomo di origini toscane sorpreso ad abbattere una Pispola, specie protetta poiché inserita nella Convenzione Internazionale di Berna.
Ne è seguito il sequestro della cacciagione, del fucile e delle relative munizioni.
Nell’arco degli stessi controlli, gli agenti hanno anche colto in fragranza di reato una giovane donna originaria del Veneto che aveva sparato a diversi fringuelli, specie non cacciabile, oltre che fanelli e verdoni, questi ultimi considerati come particolarmente protetti.
Gli stessi poliziotti provinciali, in un’altra operazione portata a segno nella Sibaritide, hanno individuato altri tre uomini, un campano e due cosentini, con richiami elettronici per attirare gli uccelli acquatici. Sottoposti a sequestro penale le armi, le munizioni, i richiami e tutta la fauna illecita abbattuta; tutti i soggetti identificati sono stati denunciati alla Procura di Castrovillari.
Nelle ultime ore, sempre da quanto fa sapere il Coordinamento del Servizio Nazionale Vigilanza-Lipu, altri casi di bracconaggio sarebbero stati scoperti nel crotonese e nel catanzarese, grazie all’azione delle guardie di Fareambiente e del Wwf, che hanno poi richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.