Morano Calabro, presepe vivente dalla mezzanotte del 24

Cosenza Attualità

Si prospetta un natale all’insegna della spiritualità e della promozione turistica per il vetusto borgo del Pollino. Fervono i preparativi in entrambe le direzioni. Con mezzo paese impegnato nell’allestimento di un presepe vivente in pieno centro storico e l’amministrazione comunale che in continuità d’intendi predispone la seconda edizione della mostra/concorso sull’arte presepiale. Due eventi per riscoprire identità e valori. Da un lato il lavoro indefesso della comunità religiosa dei frati cappuccini di Morano, con in testa l’instancabile fra Massimo Gallicchio, figlio autoctono di questo lembo di terra calabra, convinto di poter contestualizzare il messaggio evangelico della natività nell’ambiente reale; dall’altro l’esecutivo locale che dopo i riscontri del 2009 ripropone, integrando gli aspetti empirici e quelli logistici ai postulati e alle indifferibili esigenze di rilancio dell’abitato antico. Differenti le location che ospitano le due specifiche manifestazioni. La trasposizione scenica della nascita di Cristo interessa e coinvolge la zona e le dimore ubicate a ridosso della prima cinta muraria, quella, per capirci, che cingeva il nucleo abitativo originario, in via San Pietro, nell’area immediatamente sottostante la chiesa omonima; la mostra/concorso, invece, è già fruibile e lo sarà sino al 6 gennaio prossimo, negli ampi saloni di Palazzo Aronna/Scorza, in via Monacelli (ex asilo “La Vittoria”). Associati all’elemento spirituale, prevalente rispetto ai contorni, eloquenti fattori antropologici di straordinaria valenza, come, per compulsarne alcuni, il processo evolutivo delle attività artigianali nel corso dei secoli, antichi mestieri ormai scomparsi, istantanee di vita quotidiana segnata da usi e costumi inghiottiti da una discutibile modernità, personaggi, un centinaio, agghindati a guisa di massaie e contadini del passato. Tutti gli ambienti, compresa la grotta, sono ricavati in angusti fondaci un tempo muti protagonisti del menage familiare; in ognuno si distinguono le componenti architettoniche essenziali, classiche dell’età tardo medievale, che hanno scandito il faticoso trascorrere delle ore per intere generazioni di uomini e donne. Il presepe - all’allestimento del quale hanno collaborato abili ed intemerati artigiani del posto e molti ragazzi che hanno sfidato le intemperie e il loro tempo libero per dedicarsi ad impreziosire i vicoli e gli alloggi di via San Pietro – sarà visitabile già dalla mezzanotte del 24, subito dopo la celebrazione eucaristica in tutte le location saranno presenti i figuranti e gli attori. Naturalmente anche la sacra famiglia sarà interpretata da giovani convenientemente addestrati, ai quali faranno cornice i pastori e gli animali che la memoria evangelica colloca nella stalla di Betlemme. E saranno lì nonostante i prevedibili rigori del generale inverno. Dalla grotta della natività, è appena il caso di farlo rilevare, l’arciprete di Morano, p. Flavio Paladino, non nuovo a questo genere di rappresentazioni, prima dell’inizio della funzione della vigilia, preleverà il Bambinello e lo condurrà in chiesa. I personaggi ingemmeranno le scenografie il 25, 26 e 29 dicembre, poi a Capodanno, il 2, 4, e 6 gennaio 2011 dalle 17.30 alle 20.30. Negli altri giorni e ore rimarrà comunque visitabile tutto il percorso presepiale. Un momento di svago per i turisti che vorranno immergersi nelle suggestive atmosfere natalizie del borgo, godere dei profumi intensi che si sprigionano dalle case dei moranesi sino all’Epifania, ammirare il paesaggio guarnito con le immancabili luminarie, gustare – perché no?.. – i piatti tipici della tradizione culinaria ma al contempo un singolare momento di riflessione. Sì perché nella prospettiva cristiana il presepe, ideato da san Francesco d’Assisi nel XIII sec, vuol essere un richiamo alle realtà soprannaturali, un modo efficace per considerare la venuta di Cristo sulla terra e l’inizio della speranza per il genere umano. Un modo simbolico ma estremamente valido per scrutare il mistero della salvezza semplificandone le coordinate e rendendone visibili.