Blitz alla fiera ornitologica di Reggio Emilia, dieci persone denunciate
Risiedono nei comuni delle provincie calabresi di Reggio Calabria e Cosenza, ma anche di Napoli, Venezia, Milano, Reggio Emilia, Salerno e Latina, le dieci persone denunciate dai Carabinieri forestali alla fiera ornitologica internazionale di Reggio Emilia.
Sono tutte accusate, a vario titolo, di contraffazione ed uso abusivo di pubblici sigilli, illecita detenzione e commercio di avifauna protetta, acquisto di cose di sospetta provenienza.
I militari hanno infatti sequestrato 335 uccelli di cui 6 di specie esotica; 6 le multe elevate per 1700 euro; controllati 14 stand, 72 persone e 42 automezzi.
I controlli sono stati effettuati il 24, 25 e 26 novembre con la collaborazione dei militari di Emilia Romagna e Veneto, coordinati dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Reggio Emilia e con la collaborazione delle Associazioni Lipu e Legambiente. Le verifiche sono state attuate per tutelare la fauna autoctona ed esotica nell’ambito della 78° edizione dell’Esposizione Internazionale tenutasi nel quartiere fieristico della città.
L’attenzione si è concentrata sulla rintracciabilità degli esemplari e, quindi, sulla verifica degli anelli identificativi oltreché sulla documentazione attestante la provenienza degli stessi. È stato così accertato che gli esemplari in possesso degli indagati presentavano degli anelli visibilmente modificati.
Le attività si sono estese anche alla verifica delle condizioni di trasporto dell’avifauna e della relativa documentazione, effettuata da pattuglie dei Forestali, insieme alla Polizia stradale, intervenute nei pressi del casello autostradale di ingresso a Reggio Emilia.
Negli spazi esterni alla fiera si è avuta la collaborazione della Polizia Municipale per prevenire e reprimere eventuali attività di scambio di uccelli da parte di persone non accreditate. Attività che è stata effettuata anche dai militari dell’articolazione territoriale dell’Arma e dall’Associazione Nazionale dei Carabinieri in congedo.
Al termine sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria 10 soggetti e sottoposti a sequestro penale i 335 uccelli. Sei le multe amministrative per violazioni in materia di trasporto e benessere degli animali per un valore stimato che si aggira sui 50 mila euro.
Tra le specie di uccelli sequestrati c’è il Cardellino (Carduelis carduelis), il Verzellino europeo (Serinus serinus), il Frosone (Coccothraustes coccothraustes), il Pettirosso (Erithacus rubecula), la Peppola (Fringilla montifringilla), il Fringuello (Fringilla coelebs), la Capinera (Sylvia atricapilla), il Pettazzurro (Luscinia svecica), l’Inseparabile testarossa (Agapornis pullaria).
Gran parte degli esemplari avevano infatti gli anelli identificativi palesemente contraffatti per quanto riguarda le dimensioni, lo spessore, l’altezza ed il diametro esterno e sarebbero stati animali catturati illecitamente in violazione della normativa che li tutela.
Gli esemplari di pappagalli Inseparabili testarossa, specie inclusa nella normativa di attuazione della CITES (la Convenzione internazionale sul commercio delle specie minacciate di estinzione), sono stati sequestrati in quanto venduti senza la documentazione sulla legittima provenienza.
Quelli di fauna autoctona sono stati affidati invece in custodia giudiziaria al centro di recupero “Il pettirosso” di Modena, mentre gli esotici al Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica di Monte Adone a Sasso Marconi.
A seguito delle valutazioni dei veterinari si procederà alla liberazione degli esemplari di fauna autoctona reintroducendoli in un ambiente naturale idoneo alla loro sopravvivenza.