Randagismo a Corigliano, ritornano sul territorio 4 cagnoline
Bianca tornerà a correre, Briciola potrà scodinzolare, Pupetta e Biondina aspetteranno qualche carezza. Continua con successo il programma di re-immessione sul territorio dei cani di quartiere accalappiati, visitati, identificati e sterilizzati. Di loro si occuperà la tutor Luana Palumbo presidente dell’associazione dammi una zampa.
Un efficace governo del randagismo non può non partire dalla prevenzione rispetto ad un fenomeno complesso, controllando e limitando le nascite. È in questa direzione precisa che prosegue, con risultati molto apprezzabili, l’azione amministrativa finalizzata in pari tempo alla tutela ed al benessere degli animali unitamente alla garanzia di sicurezza e serenità per i cittadini.
A ribadire soddisfazione è il Sindaco Giuseppe Geraci precisando che il ricovero degli animali nei canili comporta una spesa gravosa da sostenere per l’ente e che, per questo, si preferisce sterilizzarli e liberarli sul territorio assicurando loro, oltre tutto, una vita sicuramente migliore, rispetto alle gabbie!
Insieme a gabbie vuote…liberi tutti, il programma in corso è finalizzato a portare ancora maggiori risultati nel medio e lungo termine prevedendo una serie di strumenti come l’istituzione dell’anagrafe canina, l’educazione sanitaria nelle scuole, il controllo dell’habitat, le campagne di sensibilizzazione verso i cani di proprietà, un programma di controllo sulla corretta detenzione degli animali, le campagne di adozione e la continua informazione della popolazione sulle problematiche del fenomeno.
Tutte le cagne sono state accalappiate nello scorso mese di novembre da poco conclusosi. Sono tutte microchippate, così come previsto dal regolamento comunale. Tutti gli animali sono assolutamente mansueti e non hanno mai dimostrato aggressività.
L’attività coordinata dall’assessore all’ambiente Marisa Chiurco è svolta in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale, l’associazione sos quattro zampe presieduta Alfredo Bruno, e il cittadino volontario Giorgio Luzzi.