Vacantiandu: Cruciani e Costanzo incantano il teatro Grandinetti con “sugo finto”
Comicità, sentimenti, emozioni e colpi di scena accompagnano il racconto della vita di due sorelle romane, bottegaie e zitelle, non particolarmente premiate da una natura che con loro è stata quantomeno matrigna. Ha riscosso un grande successo la commedia “Sugo finto”, sofisticata commedia scritta da Gianni Clementi e diretta da Ennio Coltorti, che ha visto sul palco del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme due talentuose attrici cimentarsi in un testo scritto e cucito su misura per loro: Paola Tiziana Cruciani e Alessandra Costanzo. Le due artiste sono riuscite a strappare tante risate al numeroso pubblico presente in sala, ma soprattutto hanno dato grande prova di interpretazione per due comiche che sono, innanzitutto, due bravissime attrici.
Una deliziosa commedia, che è riuscita a coinvolgere e divertire il pubblico per l'intera durata dello spettacolo, tenendo fede a un testo semplice e scorrevole, caratterizzato dalla pungente ingenuità dei dialoghi. Uno spettacolo che è riuscito a divertire ma anche a commuovere e a far riflettere. Cruciani e Costanzo sul palco diventano Addolorata e Rosaria, due sorelle zitelle in continua discussione, che trascorrono la vita condividendo la stessa casa e un piccolo negozio di merceria, in un continuo scambio di accuse reciproche, con due modi di interpretare la vita diametralmente opposti.Qualsiasi avvenimento, così come qualsiasi decisione da prendere, compresa la partecipazione a un inaspettato invito a nozze, diviene argomento di scontro.
Rosaria è la sorella dominante, mentre Addolorata è la vittima: un gioco al massacro che diventa involontariamente comico. Un testo intimo che indaga sul rapporto di forza e dipendenza nelle relazioni interpersonali e che permette di osservare il nostro piccolo mondo, l'altra parte di noi stessi. Un cambio di marcia che si ha quando Rosaria viene colpita da un ictus: la vita delle due sorelle cambia completamente. Gravemente menomata è assistita da Addolorata, che finalmente può vendicarsi dei soprusi subiti per tutta la vita dalla sorella. Ma alla fine l'amore familiare è quello che trionfa.
A conclusione dello spettacolo, com'è ormai consuetudine, i direttori artistici di “Vacantiandu” hanno consegnato alle due attrici la maschera gialla rappresentativa della rassegna, realizzata dall'artista Alessandro Cavaliere.