Isola. Fareambiente: “dopo commissariamento del Comune la crisi idrica”
“Molto si è detto sul commissariamento del Comune di Isola Capo Rizzuto, non intendiamo entrare nel merito della vicenda, se lo Stato di diritto ad Isola è stato violato, è giusto che questo venga ripristinato e che i responsabili, chiunque essi siano e qualora tali responsabilità vengano adeguatamente provate, ne rispondano nelle sedi opportune. Forse troppo Come realtà associativa del territorio non possiamo restare inermi e non cogliere le preoccupazioni della brava gente di Isola con la quale quotidianamente ci relazioniamo. Isola Capo Rizzuto è vero, è un territorio dove le organizzazioni criminali sono presenti e fanno sentire tutto il loro peso, ma è anche un territorio che ha avuto la forza di rialzarsi più e più volte. Un territorio dove di recente, seppur timidamente, era stato avviato un profondo cambiamento culturale e sociale, destinato purtroppo e per l’ennesima volta ad arrestarsi dinanzi alle ben note vicende dell’operazione Jonny e del commissariamento del Comune”.
Lo dichiara Fareambiente commentando quello che definisce come “l’ennesimo colpo inferto” al Comune e ai suoi abitanti “non che ‘Jonny’ o il commissariamento – afferma - siano stati un errore, come cittadini ed attivisti di FareAmbiente abbiamo piena e totale fiducia nella Magistratura e nello Stato, al quale molti dei nostri volontari hanno giurato fedeltà nella loro qualità di Guardie Ecozoofile e svolgono un lavoro straordinario nell’interesse pubblico, ma siamo anche garantisti per formazione culturale. Proprio in virtù di questo, bisogna fare un necessario distinguo tre le organizzazioni criminali ed i 17.752 abitanti di Isola Capo Rizzuto che non sono mafiosi. Sono persone che hanno una grande dignità, dignità di lavoratori, dignità di cittadini onesti. Il popolo di Isola non può pagare le malefatte altrui, ammesso che tali malefatte siano state veramente perpetrate. Non può essere etichettato come mafioso. Ne va del futuro di intere generazioni e di una terra di straordinaria bellezza ed importanza storico-culturale”.
“A meno di un mese dal commissariamento - continua la nota - si è verificato già un primo, importante problema: la crisi idrica. Ad Isola manca l’acqua e se e quando arriva è sporca, con conseguente problema igienico-sanitario. Il problema non è dovuto alla siccità o ad altre calamità naturali sulle quali l’uomo non ha alcun potere, il problema pare essere legato, almeno da quanto emerge dalle dichiarazioni del Sindaco Gianluca Bruno, ai filtri del depuratore che non funzionano a regime, quindi, ad un problema tecnico sul quale l’uomo può agire da laici della Pubblica Amministrazione non abbiamo cognizione di quanto oneroso e complesso possa essere un procedimento amministrativo volto al rispristino del sistema filtrante del depuratore di Isola, ma riteniamo ragionevole pensare che, posto il commissariamento del Comune, lo Stato con le sue articolazioni territoriali debba provvedervi in qualche modo e dare così l’acqua ai cittadini e quindi il diritto, se non ad un’esistenza, quantomeno ad un Natale dignitoso”.
Pertanto Fareambiente si appella, pubblicamente, “come Associazione e come cittadini”, al Prefetto ed a tutte le Istituzioni competenti chiedendo che vengano adottati urgentemente i provvedimenti necessari al caso. “Come precisato in apertura – conclude la nota - è giusto che lo Stato di diritto venga ripristinato, avere l’acqua potabile non è forse un diritto per 17.752 cittadini?”