Minori migranti, il corridoio umanitario passa anche da Reggio Calabria
Una bella storia che passa anche da Reggio Calabria, storia di accoglienza di migranti arrivati dalla Libia non su barconi di fortuna ma su un volo dell’Aeronautica Militare Italiana grazie al corridoio umanitario attivato dal Ministro dell’Interno Marco Minniti, d’intesa con la CEI: uomini, donne e bambini, ai quali è stato riconosciuto lo status di profughi, saranno ospitati presso centri Sprar e Cas e in strutture messe a disposizione dalla Chiesa italiana e, fra queste, dalla Diocesi di Reggio Calabria.
Ancora una volta gli abitanti di Reggio Calabria - che in questi anni hanno dimostrato calore e amore per il prossimo nell’accoglienza alle migliaia di migranti che sono giunti in questa provincia – fanno la loro parte ospitando-alcuni dei minori non accompagnati arrivati con il volo umanitario.
Ancora una volta si mettono a disposizione dell’accoglienza risorse umane per compiere piccoli, importanti gesti umanitari.
Gesti che il Prefetto di Reggio Calabria ha ribadito lo scorso 21 dicembre nel corso del rinnovato appuntamento dello scambio di auguri, voluto dallo stesso di Bari, con il personale degli Enti e degli Uffici impegnati nelle operazioni di accoglienza dei migranti e i volontari delle Associazioni che offrono il loro prezioso contributo in tali circostanze, lavorando fianco a fianco con le Istituzioni.
Il momento è stato organizzato presso la tenda sociale situata sulla banchina del porto di questo Capoluogo - luogo simbolo della incessante e efficace attività prestata dai presenti - ed è stato preceduto dalla Santa Messa officiata da monsignor Fiorini Morosini, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria-Bova, il quale ha ringraziato di Bari per la sensibilità dimostrata nel riunire tutte le componenti del sistema dell’accoglienza.
Il Prefetto ha rinnovato il plauso e l’apprezzamento per le capacità di soccorso e di accoglienza che puntualmente vengono dimostrate durante gli sbarchi nella nostra Città, sottolineando il senso del dovere, l’abnegazione e la profonda umanità di tutte le componenti del “sistema di soccorso”.
“La rete della solidarietà di questo territorio – ha detto Di Bari - è stata quel quid pluris che ha valorizzato il lavoro dello Stato, della Chiesa e delle Associazioni impegnate sul territorio per assicurare sostegno agli immigrati e per garantire loro un’adeguata dignità, non solo nell’immediatezza dello sbarco ma anche nei successivi periodi di permanenza su questo territorio. L’attività, prestata in silenzio, con grande professionalità e nello spirito evangelico dell’amore per il prossimo, merita il più sentito ringraziamento”.
La condivisione del momento di gioia in occasione del Santo Natale è stata suggellata dall’imminente accoglienza dei profughi dalla Libia, a testimonianza della continua attività prestata dalle Istituzioni locali e dagli abitanti della Città metropolitana .