Progetto Arsac, censiti 120 ecotipi di fagioli
L’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (Arsac), nell’ambito di un progetto riguardante proprio le Leguminose da granella svolto in collaborazione dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e dell’Enea, in tutto il territorio regionale, ha censito 120 ecotipi locali di fagioli, caratterizzandoli morfologicamente, geneticamente e per le loro potenzialità agronomiche.
"Alcuni di questi ecotipi - informa in una nota stampa, Luigi Gallo - ARSAC-Ce.D.A. n. 2 Castrovillari -come per esempio il Fagiolo Poverello Bianco dell’area del Pollino (comuni di Laino Castello, Laino Borgo e Mormanno), il Fagiolo Monachella dell’alto Lametino, il Fagiolo di Cortale dell’area Catanzarese (comuni di Maida, Cortale, Girifalco), la Sujaca di Caria di Drapia del Vibonese (Altopiano del Poro), i Fagioli Merulla dell’Altopiano Silano, già da tempo valorizzati e rilanciati dall’Arsac, sono più conosciuti dai consumatori e si vendono a prezzi remunerativi.
Tutti gli ecotipi di fagioli censiti, per le loro caratteristiche di biodiversità e di qualità, rappresentano un grande patrimonio per la Calabria e il nuovo Programma di Sviluppo Rurale (PSR), anche attraverso i Gruppi di Azione Locale (GAL), con l’attivazione di micro filiere, può essere una occasione per rilanciarne la coltivazione e per generare sia integrazione di redditi che nuova occupazione.
Le Leguminose da granella (fagioli, ceci, lenticchie) da sempre, grazie all’elevato contenuto proteico (20-38%), sono state alla base dell’alimentazione umana e in Calabria, sono ben inserite nella tradizione gastronomica. Inoltre, queste specie coltivate, hanno un grande valore ambientale in quanto, le loro radici, per effetto di un rapporto simbiotico con dei batteri del genere Rhizobium, sono in grado di fissare l’azoto atmosferico, gassoso, trasformandolo in forme (nitrico ed ammoniacale) assimilabili dalle piante, fornendo, alla coltura che segue nella rotazione, una discreta dotazione di azoto nel terreno."