Rinnovato il Contratto aziendale regionale dell’Arsac. Fai-Flai-Uila: «amplia tutela lavoratori».
È stato rinnovato questa mattina, presso la sede centrale dell’Arsac a Cosenza, il Contratto Aziendale Regionale per i dipendenti dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese.
Presenti per la firma del nuovo contratto i sindacati regionali di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, rappresentati rispettivamente dal Segretario Generale Michele Sapia e dai Segretari regionali Federica Pietramala e Antonio De Gregorio, mentre per l’azienda il Direttore Generale Bruno Maiolo.
L’accordo, valido dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2024, interessa lavoratori, tra operai, impiegati e quadri, con contratti di natura privatistica del settore agricolo, zootecnico e agroalimentare. Al testo del rinnovo si aggiunge, costituendo parte integrante del contratto, l’accordo aziendale per l'introduzione di premi di risultato (2021-2023) già siglato.
Piena soddisfazione delle Organizzazioni sindacali che, a margine dell’incontro, hanno dichiarato: «Un ottimo risultato, nell’interesse dei lavoratori e di tutto il comparto agricolo calabrese, frutto di un serrato quanto proficuo confronto in questi mesi con la struttura dirigenziale dell’Azienda e il Direttore Generale Maiolo.
Grazie al lavoro svolto in stretta sinergia e alla comune volontà delle parti, siamo riusciti a siglare questo importante rinnovo, dai contenuti innovativi, capace di rispondere alle nuove sfide che caratterizzano il settore agricolo ed estendere garanzie e tutele per tutti i dipendenti, sia in riferimento ai livelli di welfare aziendale che rispetto alla stessa organizzazione del lavoro, più flessibile e adattabile a conciliare ritmi del lavoro e vita privata.
Un’ulteriore dimostrazione di quanto il valore del confronto e la buona contrattazione siano imprescindibili per promuovere anche in Calabria il lavoro di qualità nel comparto agricolo, in un’azienda regionale strategica per la nostra regione, che può essere al centro e protagonista di quella transizione ecologica e green di cui l’agricoltura calabrese necessità, grazie al patrimonio di conoscenze e alla competenza tecnica dei dipendenti in termini di ricerca e sperimentazione».
Tra i punti salienti e le novità del nuovo contratto si leggono: il rafforzamento dei percorsi di formazione del personale, attivabili anche attraverso i Fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua; il pagamento della retribuzione nei primi 3 giorni in caso di malattia/infortunio che passa dal 50% al 100% e la proroga del periodo di comporto di altri 180 giorni; riconosciuta, a tutti i dipendenti, l’importanza dei Fondi Integrativi Sanitari e Previdenziali; introdotto il premio per la continuità di servizio ai dipendenti che raggiungono 25 anni di anzianità lavorativa; l’istituzione di una Commissione Paritetica Aziendale riguardante l’organizzazione del lavoro, sicurezza e tutela della salute, pari opportunità e formazione, nominata dall’azienda e dai sindacati; incrementata la possibilità di richiedere permessi straordinari, con particolare attenzione verso le esigenze familiari, tutela dei minori e motivi di salute; l’impegno a promuovere le “pari opportunità”, “diritto allo studio”, l’importanza di investire in prevenzione, informazione e formazione per incrementare i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, anche attraverso vestiario e attrezzature idonee; il pieno riconoscimento della corresponsione e relativa maggiorazione in caso di straordinario e lavoro notturno; l’introduzione dello smart working applicato in accordo con le Organizzazioni sindacali; sensibili incrementi salariali ai dipendenti che svolgono lavori classificabili come “nocivi”; introduzione della figura dei lavoratori “polivalenti” con riconoscimento della maggiorazione dello stipendio; adesione agli dell’Enti Bilaterali Agricoli costituiti in ogni provincia della Regione.
Altra previsione contenuta nel nuovo contratto, e che le Parti Sociali ritengono fondamentale riguarda il tema del “ricambio generazionale”.
«I cambiamenti tecnico‐tecnologici, le dinamiche organizzative, le nuove opportunità e le innovazioni dell’agricoltura 4.0 - spiegano Fai-Flai-Uila Calabria - non possono prescindere dall’avvio di un vero ricambio generazionale. Pertanto, sarà necessario promuovere un sistema di “staffetta generazionale” per trasferire in modo graduale e progressivo il patrimonio di competenze-conoscenze tecniche e specialistiche.
Ora è necessario - conclude la nota sindacale unitaria - per dare piena operatività all’Azienda regionale Arsac approvare l’Atto Aziendale da parte della Giunta regionale che rappresenta uno strumento primario per garantire il rilancio dell’Ente e delle sue attività istituzionali, sennonché la valorizzazione delle professionalità presenti all’interno dell’Arsac e il supporto al settore agricolo regionale».