Appalti rete idrica Regione Calabria: la Gdf sequestra 2,2 milioni di euro
Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha proceduto al sequestro di somme presenti su conti correnti e depositi, nonchè immobili siti a Catanzaro, Vibo Valentia e provincia, Roma e Terracina (Lt), per un valore complessivo pari a circa 2.200.000 euro nei confronti dell'imprenditore Vincenzo Restuccia, rappresentante legale della "Vincenzo Restuccia costruzioni s.r.l." e della "Torrente Menta scarl", entrambe con sede a Zungri (VV), nonche' dei dirigenti della "So.ri.cal s.p.a.", società a partecipazione pubblica della regione Calabria che gestisce le risorse idriche, Fabrizio Bajetti e Gianluca Pugliano. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, che hanno portato all'emissione dell'ordinanza di sequestro da parte del Gip presso il Tribunale del capoluogo calabrese, su richiesta della locale Procura della Repubblica hanno riguardato la procedura di gara indetta nell'anno 2007 dalla Sorical, relativa all'appalto dei lavori di costruzione di una rete di condotte adduttrici e di diramazione per l'alimentazione dei serbatoi a servizio dei comuni di Reggio Calabria e limitrofi, per un importo a base d'asta di oltre 45 milioni di euro. Ad aggiudicarsi la gara è stata, nell'ottobre del 2007, l'associazione temporanea di imprese, sempre con sede a Zungri (Vv), formata o dalla "Vincenzo Restuccia costruzioni s.r.l." e dalla "consorzio valori scarl", con sede a Roma, che successivamente hanno costituito la "Torrente Menta s.r.l.", società finalizzata alla costruzione dell'impianto in questione, di cui Restuccia risulta essere il rappresentante legale. Secondo le indagini, scatate in seguito alla denuncia presentata da un altro concorrente alla medesima gara, l'aggiudicazione e' avvenuta in violazione delle norme prescritte dallla normativa. I soggetti coinvolti si sarebbero resi responsabili dei reati di abuso d'ufficio, turbata liberta' degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, truffa, nonche' falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. In particolare, sarebbe stato accertato che il titolare del procedimento presso la Sorical, Fabrizio Bajetti, avrebbe favorito nella procedura di aggiudicazione dell'appalto la ditta riconducibile al noto imprenditore vibonese, illegittime agevolazioni concedendole , tra cui l'omessa esclusione dalla gara ur in presenza di più violazioni alla normativa ed al capitolato d'appalto. Inoltre, sempre secondo l'accusa, sarebbe stato appurato che l'aggiudicataria dell'appalto ha utilizzato, per la realizzazione dell'acquedotto, materiali aventi qualità e caratteristiche inferiori a quelle previste dal capitolato speciale d'appalto, con utilizzo, ad esempio, di calcestruzzo di minore qualità e resistenza, con impiego di valvole a farfalla motorizzate con caratteristiche di tenuta idraulica minori rispetto ad i requisiti minimali. Peraltro la stessa associazione temporanea di imprese avrebbe fatturato stati d'avanzamento lavori ancora non eseguiti, il tutto con l'avallo di Gianluca Pugliano, direttore di lavori della Sorical.