Muore al pronto soccorso, il magistrato dispone la riesumazione del cadavere
È deceduto il 10 agosto 2017 al pronto soccorso dell’ospedale di Gioia Tauro, ma la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per chiarire le responsabilità del decesso e ha disposto la riesumazione del cadavere di Roberto Sanò, 52 anni.
Il magistrato titolare dell’indagine della procura di Palmi ha avviato i primi accertamenti disponendo, appunto, la riesumazione del corpo e la contestuale autopsia convocando le parti per il conferimento dell’incarico nella mattinata di oggi. L’esame autoptico sarà eseguito nei prossimi giorni nella camera mortuaria dell’ospedale di Polistena.
Nel frattempo i medici del pronto soccorso sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo, un atto dovuto per consentire così di prendere parte a quelli che vengono definiti gli accertamenti tecnici irripetibili.
Sanò si era presentato in ospedale autonomamente, vigile e cosciente, accusando forte debolezza. Subito dopo l’ingresso nel nosocomio, tuttavia, le condizioni si erano aggravate e dopo circa due ore era deceduto.
Dopo lo svolgimento del funerale e la tumulazione nel cimitero di Gioia Tauro la sorella dell’uomo, assistita al pari delle altre persone offese dall’avvocato Pasquale Loiacono, aveva presentato una denuncia per l’accertamento della verità e delle cause della morte del fratello.