Reggio. Associazione cittadini: "plesso di Rosalì, una scelta antidemocratica”

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“Non è in alcun modo giustificabile il comportamento tenuto ieri a palazzo Alvaro dall’amministrazione comunale e metropolitana, per nulla a servizio del popolo e delle sue istanze. In questa vicenda si è assistito ad alcune fantastiche lezioni di strategia e controffensiva alle proteste dei cittadini. La prima tattica pare rispondere alla regola “se non puoi affrontarli, disperdili”: durante l’incontro di ieri con i rappresentanti del territorio (circa 100 cittadini) infatti, il sindaco Falcomatà, il vice sindaco Mauro e l’assessore Marino hanno pensato bene di non affrontare la platea intervenuta per la protesta ma hanno accettato di ricevere solo una sparuta delegazione”.

Lo afferma un gruppo agguerrito di cittadini reggini, intervenuti sulla vicenda di Rosalì a cui è stato espropriato ingiustamente un plesso scolastico. “La seconda regola meschina risponde alla logica: ‘quando li hai isolati, attacca’: infatti durante l’audizione, dalle dichiarazioni rilasciate, sembra che la dirigente scolastica Simona Sapone sia stata letteralmente umiliata dall’atteggiamento arrogante e prepotente dei tre politici, che hanno in separata sede confermato le ragioni (?) della loro decisione non lasciando alcuna speranza di risoluzione del problema”.

“Regola numero tre messa in atto dai rappresentanti del Pd - aggiungono - è stata “evita il confronto diretto col pubblico”: il sindaco Falcomatà durante l’audizione sembra si sia alzato uscendo da una porta di servizio per non affrontare i cittadini indignati per questa assurda vicenda. Al danno la beffa e pure l’umiliazione – ha spiegato ancora l'associazione sul piede di guerra - l’associazione Cittadini non è d'accordo con scelte che non tengono in considerazione le istanze del territorio e, anzi, sono adottate mettendo a tacere in modo antidemocratico le richieste di chi tali decisioni dovrà subirle senza aver la possibilità di dire la propria e manifestare i propri bisogni”.

“Ciò che finora è successo a Rosalì è vergognoso e le conseguenze che ne scaturiranno saranno non solo di natura economica, ma sociale: la presenza di scuole sul territorio sono un punto saldo per il riscatto educativo, a partire dai più piccoli che dovranno rinunciare alla scuola di quartiere, vivendo sulla propria pelle tutti i disagi connessi al fatto di doversi spostare ogni giorno – spiega la nota".

I cittadini si chiedeono allora: "dove sono e cosa stanno facendo i rappresentanti del territorio di Catona appartenenti a partiti di centrosinistra come il consigliere comunale Marra o il consigliere regionale Giuseppe Neri?”"

Infine invitano "chi di competenza a rivedere immediatamente tale scellerata decisione. È il momento che la politica si spogli della casacca di partito per lottare veramente a favore dei cittadini e non dei “padroni” di corrente politica – closa nota - invitiamo tutta la cittadinanza ad unirsi alla protesta dei nostri concittadini di Rosalì e al personale dell’Istituto Comprensivo “Radice – Alighieri” di Catona affinché sia ristabilita la democrazia e la legalità”.