Lamezia, Perugini racconta la celebrazione dei 50 anni della città
“Il giorno successivo alle manifestazioni introduttive del Cinquantenario della nostra Città, soddisfatto per la grande partecipazione del Popolo Lametino, ho ripercorso, tra me e me, quello che avevo vissuto per l’intera giornata del 4 gennaio e con serenità e chiarezza ne ho identificato il filo conduttore. Tantissime emozioni forti e diffuse che, con una partecipazione imponente ed attenta di Popolo, ed alla presenza di tantissime Autorità Istituzionali, Religiose, Civili e Militari (i tre Componenti la Commissione Prefettizia e cioè il Prefetto Francesco Alecci, la Dottoressa Colosimo e la Dottoressa D’Ovidio, il Prefetto di Catanzaro Dottoressa Latella, il Vescovo Monsignor Luigi Antonio Cantafora, Parlamentari, consiglieri regionali, i comandanti di Corpi militari), abbiamo vissuto direttamente con spirito solidale e graniticamente unitario noi tutti che amiamo Lamezia”.
Queste le considerazioni di Basilio Perugini che racconta: “il Teatro Grandinetti è stato stracolmo di gente entusiasta e partecipativa in entrambe le fasi programmate. In quella pomeridiana con prevalenza di alunni, studenti, insegnanti e genitori ed in quella serale di tanta gente comune, in rappresentanza di tutta la società civile cittadina.In più tutte le manifestazioni sono state diffuse in diretta-streaming su internet e ciò ha consentito a centinaia e centinaia di lametini sparsi per l’Italia di seguire passo dopo passo le celebrazioni della giornata, inviando peraltro numerosissimi messaggi di plauso e partecipazione – avanza la nota - dicevo delle emozioni, che sono state la caratteristica costante della giornata, a cominciare da quelle suscitate dalle ragazze dell’Istituto Manzoni-Augruso, che hanno preceduto, con leggiadria ed allegria, la Banda Musicale “Tommaso Colloca” per le vie della Città, accompagnata con affetto e partecipazione dalla gente che si affacciava salutando dalle finestre e dai balconi affacciati sul percorso”.
“Nel pomeriggio – prosegue nella dettagliata cronaca della manifestazione - abbiamo assistito prima al commovente momento di ricordo di un grande lametino, il dottore Franco Zofrea, un medico tanto amato dalla popolazione per competenza ed umanità, e subito dopo alla gioiosa partecipazione di tanti bambini ed adolescenti che con entusiasmo hanno offerto agli occhi della cittadinanza il frutto del loro impegno di ricordo e di festa per la loro amata Città. Apprezzato “L’inno per Lamezia Terme”, composto ed eseguito dagli Amici dell’Accademia Bruzia, che ha fatto scendere sul viso di tanti lacrime di sincera emozione”.
“La sera si è aperta con l’accorata commozione di un amico di 95 anni, Vincenzo Fazzari, che impossibilitato a salire sul palco – ha raccontato ancora con commozione - mi ha affidato un breve scritto di ricordi della sua vicinanza ad Arturo Perugini e della sua partecipazione a quegli eventi che diedero vita a Lamezia; con le emozioni confessate dai lametini benemeriti Gabriele Cerminara, Vincenzo De Sensi, Marco Barberio e Raffaele Barberio e da quelle che ci hanno pervaso nell’ascoltare “Il Canto degli Italiani” e la “Marcia per Lamezia” composta dall’indimenticato Maestro Tommaso Colloca, e le meravigliose melodie che ci hanno regalato i ragazzi dell’Orchestra Sinfonica Giovanile Calabrese, mirabilmente diretti da un grande artista lametino, il Maestro Ferruccio Messinese; e tutte queste emozioni costituiscono la dimostrazione della sensibilità e della grandezza della gente lametina che anela il riscatto della Città. Un patrimonio morale immenso che concretizzerà la realizzazione degli auspici che ho avuto modo di esprimere e sollecitare con il mio intervento. Ma anche un patrimonio inesauribile di speranza, che darà a tutti noi la forza necessaria per far risorgere e per realizzare finalmente quella Lamezia che fu sognata da Arturo Perugini”.
“Questa è stata la vera cronaca del 4 gennaio e non quella denigratoria e vergognosa che, con la solita cattiva superficialità, il TG della Calabria ha ritenuto di propinare alla pubblica opinione regionale. Non abbiamo visto per l’intera giornata alcuna troupe del TG-3 Calabria per le strade di Lamezia, né abbiamo avuta traccia della presenza di un cronista della redazione cosentina della Rai – ha incalzato Perugini - ciò che abbiamo visto è stato invece un pessimo servizio di cronaca nera che additava una città come in preda alla criminalità organizzata e ignorava la partecipazione composta e gioiosa di migliaia di lametini di ogni età e delle autorità locali che li rappresentano a eventi di rinascita civica. Un servizio scodellato in tutte e tre le edizioni del TG Calabria senza una lettura al di sopra della cronaca nera, senza uno sforzo di interpretazione e nascondendo il susseguirsi di eventi della giornata in calendario che hanno generato una vera partecipazione di popolo. Una vergogna”!
“Possiamo comprendere come anche ai professionisti dell’informazione regionale pubblica faccia più comodo cucire servizi standard realizzati sulle loro scrivanie e ripescando i luoghi comuni più triti – ha concluso l’avvocato lametino - piuttosto che andare fuori e registrare la realtà e porsi qualche domandina in più da offrire al pubblico corredata di chiavi di lettura".
"Un pessimo esempio di professionalità giornalistica, un pessimo servizio alla comunità degli utenti cui i servizi si rivolgono e che pagano un canone aspettandosi chiavi di lettura diverse dalla povera cronaca fatta di luoghi comuni. Anche questo ci spinge alla ricerca, da parte nostra, di una chiave di lettura di tale comportamento censurabile, orientato alla promozione della infiltrazione mafiosa e all’oblio della reazione civica di un’intera popolazione che reagisce proprio nella stessa giornata in cui il TG Calabria recita il requiem di una grande città della regione”.