Revoca Roccisano, l’ex assessore: “Fatta fuori da gente vicina a Oliverio”
Le hanno chiesto anche di dimettersi, ma lei, l’ex assessore regionale al welfare, Federica Roccisano ha rifiutato. Questa mattina, dopo il comunicato di poche, pochissime parole con cui il presidente della Regione, Mario Oliverio, le ha revocato il mandato, l’ex assessore ha deciso di incontrare i giornalisti.
E ha voluto raccontare la sua verità, affermando che la revoca sarebbe stata decisa da persone vicine a Oliverio per accordi "pre elettorali" che la Roccisano tuttavia non conosce.
“Il due gennaio sono stata chiamata – ha detto la Roccisano - e c’è stato un confronto leale e pensavo non distruttivo e in questo dialogo mi è stato chiesto di dimettermi, non l’ho fatto e l’avrei potuto fare prima, pensando che si sarebbe trovato uno stile più adeguato per la politica che merita questa regione, non uno scarica barile”.
Poi la revoca, le cui motivazioni sono state “poco coerenti, ingiuste e pesanti”. Forse il motivo è da ricercare nella mancata disponibilità, perché non è stata, afferma, "un assessore politico a disposizione, probabilmente non lo sono stata nella misura in cui qualche partito politico voleva”.
Secondo l'ormai ex assessore regionale alla base della sua revoca "c’è anche isolamento da parte del mio partito, il Pd, soprattutto di quello di Reggio Calabria. Prima della mia nomina lavoravo nella segreteria politica dell'attuale capogruppo regionale democratico, Sebi Romeo, che dopo pochi mesi però ha iniziato a fare pressioni per avere la mia testa, riuscendo infine nell'intento. Sono stata bersagliata da una vera e propria macchinazione fatta anche di pettegolezzi e di strumentalizzazioni: mi hanno persino accusata di non essere incisiva sul piano politico quando il mio ruolo d'assessore era essenzialmente tecnico”.
Quindi l’attacco, duro vero la regia oscura che avrebbe voluto la sua testa: “è stata ordinata una macchina del fango anche con il programma Report”, con alcune motivazioni per che la Roccisano “sono ingiuste, perché ad una persona sono state scaricati quasi tutti i mali della Calabria”.
Poi un passaggio sui presunti padrini che avrebbero tenuto a battesimo l’ex assessore al welfare: “in questi due anni ho dedicato tutte le mie energie per portare avanti il progetto politico del Presidente. In questi due anni mi sono stati attribuiti padrini e padroni che in realtà non ci sono mai stati. Non ho avuto padrini politici ma non smentisco le mie origini. Sono stata chiamata senza aver chiesto nulla, mentre facevo un lavoro che mi piaceva e avevo solo sostenuto il presidente Oliverio durante le primarie perché credevo nel suo progetto. Poi mi sono dedicata in tutto e per tutto alla mia terra che amo come una figlia ama sua madre, nonostante tutte le criticità”.