Nascondeva un fucile e centinaia di munizioni, in carcere la sorella di Salvatore Inzillo
Viola Inzillo (51 anni), sorella di Salvatore, ucciso lo scorso 21 giugno in un agguato da parte di sconosciuti ed avvenuto nel centro storico di Sorianello, è finita in arresto dopo che gli agenti della mobile di Vibo Valentia e del Commissariato di Serra San Bruno, le hanno trovato un fucile clandestino e diverse munizioni.
I poliziotti, nell’arco dell’ultima settimana, hanno eseguito infatti una serie di perquisizioni a tappeto in numerosi immobili in disuso tra i comuni di Sorianello e Gerocarne.
Durante una di queste, avvenuta in Contrada Torre di Gerocarne, in un immobile di proprietà di un uomo che risulta emigrato da diversi anni al Nord Italia ma di fatto nell’esclusiva e diretta disponibilità della Inzillo, hanno scoperto l’arma che era nascosta all’interno del sottotetto, sopra una staffa di un letto a doghe.
Il fucile, a canne mozze, era avvolto da una tovaglia rivestita di cellophane; sempre nel sottotetto, dentro un secchio coperto da alcune tegole, vi erano anche 142 munizioni di svariato calibro, una fondina, tre passamontagna, un paio di guanti, una cartucciera e un marsupio.
La Inzillo, dopo l’arresto, è stata è condotta nella Casa Circondariale di Reggio Calabria.
L’operazione è stata eseguita oltre che dalla Squadra Mobile del capoluogo e dagli agenti del commissariato di Serra San Bruno, anche dalla Scientifica, dall’Unità Cinofila Antiesplosivo e dal Reparto Prevenzione Crimine, nell’ambito di alcuni servizi straordinari di controllo del territorio finalizzati alla ricerca di armi ed esplosivi sia in provincia quanto, in particolare, nella zona delle pre serre vibonesi.