Nuove sculture del Museo all’aperto di Cosenza
E' stata formalizzata ieri sera la donazione alla città di Cosenza di altre tre opere del Museo all'aperto Bilotti. Una delle sculture, Il Grande Metafisico di Giorgio De Chirico, è già da tempo posizionata sull'isola pedonale. Le altre due invece verranno sistemate molto presto, probabilmente già prima della fine dell'anno. Si tratta di Ferro rosso di Pietro Consagra, bifrontale in acciaio dipinto di rosso su base di granito della Sila, e Sette di cuori di Sasha Sosno. Enzo Bilotti, in qualità di donatore, ha firmato assieme all'architetto Sabina Barresi, dirigente del Comune delegata ad accettare dalla Giunta municipale, nello studio del Notaio Posteraro, il quale ancora una volta ha messo a disposizione della città la sua opera professionale in modo del tutto gratuito. Grazie a quest'ultimo atto, il Museo, che inizia da piazza Carlo Bilotti ed arriva fino a via Isonzo dove stanno per essere completati i lavori di prolungamento dell'isola pedonale, può contare su 18 sculture che il passante incontra sul suo cammino a distanza di 40 metri circa l’una dall’altra. Compiacimento e gratitudine per la nuova donazione ha espresso il Sindaco Salvatore Perugini. “Grazie alla donazione del dottor Enzo Bilotti, che prosegue l’opera del fratello Carlo nell’arricchire la città di prestigiose opere d’arte, al percorso del MAB sull’isola pedonale si aggiungeranno presto queste due nuove sculture. Colgo l’occasione per esprimere ancora una volta la gratitudine nei confronti della famiglia Bilotti che continua a manifestare un grande amore per la città. Cresce l’offerta culturale di Cosenza, che si conferma città d’arte e punto di riferimento nel panorama meridionale”. Enzo Bilotti ha reso noto che nei giorni scorsi è stata a Cosenza la vedova di Pietro Consagra, che è oggi Presidente della omonima Fondazione, la quale ha scelto il luogo dove posizionare il Ferro rosso, optando per l'inizio di piazza Kennedy, non lontano dal Cardinale di Manzù. “Le opere di Consagra- commenta Bilotti- sono forse le più importanti del Mab, anche se non le più “leggibili” in quanto astratte. Sue sculture sono nei luoghi più importanti di Roma, Milano, Strasburgo. Cosenza può vantarne ora ben sei”. Il Museo conta poi Rotella. “Il Lupo della Sila -ricorda Bilotti- fu concordata assieme all'artista in Sila l'estate prima che lui morisse e può essere considerata l'ultima sua grande opera. Rinascita della cultura, invece, gli era stata ordinata a suo tempo da Giacomo Mancini”. Ancora, nel Mab ci sono i due Manzù, Il Grande Cardinale e la Testa di Medusa e le opere di Giorgio de Chirico, “l'autore del Mab più apprezzato dai cosentini -continua Enzo Bilotti- con Gli archeologi e soprattutto con Ettore e Andromaca, per il commovente ultimo abbraccio prima del fatale duello di Ettore con Achille”. Ancora, c'è il San Giorgio e il Drago di Salvador Dalì “una copia della quale si trova anche in Vaticano nella Sala dove si ricevono i capi di Stato”. E’ stata la prima della donazione Bilotti a trovare posto sull’isola ed è sempre fra le più ammirate La Grande Bagnante di Emilio Greco, “talmente bella -scherza Bilotti- che attira, non tanto a sé, ma addirittura contro di sé vari mezzi tra cui quelli dei vigili urbani” (riferimento ad incidenti vari che ne danneggiarono la base,ndr). Il Sette di cuori di Sosno andrà a tenere compagnia ad altre due sculture dello stesso autore, I Bronzi di Riace e Le colonne. “E' un'opera che io definisco simpatica. Era intenzione mia e di mio fratello Carlo inserire nel Mab un riferimento preciso alle caratteristiche di Cosenza. Ho concordato con Sosno una carta di poker che richiama i sette colli e, allo stesso tempo, grazie al seme di cuori, il nostro amore per questa città che ci ha dato i natali”. Il Sette sarà posizionato non lontano dai Bronzi vicino Banca Carime.