Incendio nella tendopoli di San Ferdinando. Corbelli (Diritti Civili): “Una tragedia annunciata”
È una tragedia annunciata. È questo il laconico commento di Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili e candidato alla Camera dei Deputati con Liberi e Uguali nel collegio uninominale di Cosenza, in merito all’incendio che la scorsa notte si è sviluppato all’interno della tendopoli di San Ferdinando.
E per il leader del movimento si tratta dunque di “una tragedia che poteva e si doveva assolutamente evitare! Nonostante i diversi incendi, le stragi evitate per miracolo in passato non si è invece ancora riusciti a dare una sistemazione definitiva e dignitosa alla tendopoli di San Ferdinando , una situazione disumana che più volte Diritti Civili, in questi anni, ha denunciato definendola mostruosa ed esplosiva”.
“La tendopoli di San Ferdinando è una polveriera in cui vivono (in condizioni allucinanti e disumane) migliaia di immigrati e dove negli ultimi anni si sono registrati diversi incendi che miracolosamente non hanno provocato una strage. Quasi un anno fa, il 3 marzo 2017, subito dopo la tragedia nel ghetto di Rignano(in provincia di Foggia), Diritti Civili, con riferimento a questo dramma, parlò di un monito per la Calabria e chiese, per scongiurare una strage anche a Rosarno, di cancellare subito la pericolosa e inumana tendopoli di San Ferdinando e ultimare finalmente il nuovo campo dove ospitare, in condizioni dignitose e di sicurezza, tutta quella povera gente che viene in Italia per lavorare onestamente con la speranza di non essere sfruttata e per costruirsi una vita migliore” prosegue Corbelli.
“Ripeto quello che avevo denunciato un anno fa, il 3 marzo, anche nel mio ruolo di delegato della Presidenza della Regione per la tutela e la promozione dei diritti umani, ovvero che non voglio neppure lontanamente pensare cosa succederebbe se prendessero fuoco tutte quelle baracche a San Ferdinando. Dobbiamo per questo assolutamente scongiurare che si possa verificare una catastrofe! Le istituzioni devono tutte fare la loro parte e accelerare al massimo i lavori per l’ultimazione della nuova tendopoli. Il compito principale spetta al Governo che continua invece purtroppo, con i suoi ministri, ad essere latitante. E’ passato un anno da questa mia denuncia e da questo nostro appello e nulla è cambiato, anzi oggi registriamo una strage e piangiamo una giovane, sfortunata donna nigeriana che ha perso la vita nel rogo di questa notte, che poteva provocare anche altre vittime: due donne sono rimaste gravemente ferite, insieme ad una ventina di altri migranti”.