Ti serve del catrame? Così scatta la truffa: beccata la banda dei “bitumatori”
Un meccanismo di truffa tanto semplice quanto estremamente arguto. A metterlo in atto nove stranieri.
In pratica ha funzionato così: due inglesi si presentano in diverse attività commerciali e abitazioni private, a Mangone e Figline Vegliaturo, nel cosentino, dicendosi disponibili ad eseguire immediatamente dei piccoli lavori di bitumazione nei cortili o all’ingresso degli edifici.
La loro scusa è piuttosto banale: “Abbiamo finito di lavorare in un cantiere a 10 minuti da qui; ci è avanzato del catrame e smaltirlo ci costerebbe troppo…”.
A caderci, nel tranello, un 55enne imprenditore agricolo di Figline Vegliaturo, attirato dalla possibilità di concludere un vero affare. L’accordo prevede di conteggiare il compenso per il lavoro sulla base dei metri cubi di asfalto effettivamente steso, per un totale stimato all’inizio in circa 600 euro.
Dopo una decina di minuti, i truffatori arrivano sul posto; ben sette operai, tutti rumeni, con tanto di mezzi per movimento terra che, in meno di un’ora, completano il lavoro.
Si arriva così al momento del pagamento: la fattura viene stilata sulla base dei metri quadrati anziché dei metri cubi; a totale quel piccolo lavoro lievita a 4.650 euro.
Il 55enne, accortosi dell’inganno, non accetta di pagare e corre dai Carabinieri di Mangone, dove denuncia l’accaduto facendo scattare le ricerche dei nove uomini, di età compresa tra 23 e 56 anni; tre di loro, tra cui i due inglesi, vengono rintracciati da una pattuglia di Rogliano poco distante dall’abitazione della vittima, mentre cercano di allontanarsi frettolosamente dalla zona a bordo di una monovolume con targa britannica.
Risaliti all’hotel dove il gruppo ha soggiornato per alcuni giorni, è stato possibile per gli investigatori identificarli tutti e denunciarli per tentata truffa in concorso.