Festival “Note sul Neto”, presentata la Bottega rurale
Si è svolto ieri, sabato 27 gennaio, il secondo appuntamento del Festival “Note sul Neto”, organizzato in collaborazione tra l’associazione culturale Astiokena e la cooperativa sociale “Ape Millenaria”.
Come da programma anche la giornata di ieri ha visto due momenti: il primo prettamente covegnistico con gli interventi del presidente di Ape Millenaria Antonio Grimaldi, il presidente di Slow Food Crotone Antonio D’Antinio, Tommaso Pupa presidente di Acli Terra ed il dirigente della Regione Calabria-settore servizi sociali Renato Gaspari. Il secondo momento è stato dedicato invece all’intrattenimento, e quindi alla musica di Franco Domenico Stumpo e allo spettacolo degli attori del teatro della Maruca.
L’evento si è svolto presso l’ex albergo “La Graziella” in località Capodenaro, all’interno della stessa struttura è stata presentata la bottega rurale, una esposizione dei migliori prodotti della nostra terra, il simbolo di tradizione, ma anche di sapori e odori che rendono uniche le produzioni della valle del Neto. Dagli agrumi ai legumi, dall’olio d’olivo all’aceto, dagli ortaggi al peperoncino piccante, davvero tutti da scoprire i prodotti della bottega rurale che punta a divenire un vero e proprio d’attrazione turistica lunga la strada che da Crotone porta a Cosenza.
«Il nostro obiettivo oggi è spiegare cos’è una bottega rurale – ha detto Grimaldi in apertura di dibattito – e quindi vi annuncio che per noi si tratta di un modo per presentare i prodotti del nostro territorio e promuovere l’agricoltura, che rimane l’attività più nobile per l’uomo».
«Siamo onorati di essere stati invitati a questa iniziativa – ha aggiunto il presidente di Slow food D’Antonio – perché lo scopo della nostra associazione internazionale è proprio quello di riscoprire il piacere di stare a tavola e i nostri prodotto sono davvero eccellenze che devono per forza contribuire a rafforzare l’economia del nostro territorio».
A parlare di agricoltura sociale è stato invece Tommaso Pupa: «L’attività agricola, sebbene comporti dei sacrifici, alla fine paga. E non è un lavoro che si fa solo per se stessi, ma produrre alimenti è un servizio che si deve per la comunità. E per noi rappresenta anche una lotta per la legalità: restituire al territorio ciò la mafia ci ha tolto».
Il dibattito si è concluso con l’intervento del dirigente della Regione Renato Gaspari il quale ha spiegato che «La Calabria ha un ritardo di diciassette anni sull’applicazioni delle leggi sul welfare, ma nei prossimi mesi avrà a disposizione circa 173 milioni di euro da investire non nell’assistenza delle persone, come si è sempre fatto, ma nella creazione di servizi per le fasce deboli. Attraverso la promozione di una rete che eviti gli sprechi e guardi ai bisogni reali».