Agricoltori al collasso, trattori in corteo sulla 106: “così le istituzioni ci ascolteranno”

Crotone Cronaca

Si sono ritrovati stamattina alle 8 - schierati con circa duecento trattori e mezzi (almeno secondo la stima dei promotori) - gli agricoltori del crotonese che partecipano alla mobilitazione nazionale per protestare e denunciare la difficile situazione economica in cui versa il settore.

I mezzi agricoli, sistemati nel punto di ritrovo di località Passovecchio, si sono mossi sulla statale 106, in direzione di Steccato di Cutro, preceduti da un’auto della Polizia ed un’altra dei carabinieri.

Una volta giunti all’arrivo, gli agricoltori faranno il percorso inverso per tornare al punto di ritrovo da dove sono partiti stamani, sempre con le stesse modalità, scortati dalle forze dell’ordine.

La ragione della protesta è l’esasperazione della categoria nei confronti delle speculazioni e delle imposizioni provenienti dall'Unione Europea che, a suo dire, stanno impoverendo in misura sempre maggiore gli agricoltori.

Le preoccupazioni dei manifestanti sono state riassunte negli striscioni e cartelli esposti durante il corteo, a cui si sono uniti anche i pescatori, che condividono le stesse apprensioni per la sostenibilità economica del settore.

Nella piattaforma rivendicativa dei manifestanti ci sono il costo di produzione, l’etichettatura dettagliata per i prodotti d'importazione, gli ungulati, il gasolio, il consorzio di bonifica e l’abolizione Irpef.

Il corteo sta provocando disagi e rallentamenti alla circolazione sulla strada statale 106, ma per i manifestanti questo era uno dei modi possibili per far sentire la propria voce, finora inascoltata.

Analoghe manifestazioni di protesta sono state organizzate anche a Lamezia Terme e Castrovillari, così come in molte altre località dell’intero territorio nazionale.

I promotori sottolineano che si tratta solo di un primo passo della mobilitazione che non cesserà finché gli agricoltori non riceveranno dalle istituzioni e dalla politica risposte concrete alle loro istanze.

AIC: PROTESTA TERMOMETRO DEL PAESE

Il mondo agricolo ha bisogno di essere ascoltato ed accompagnato nelle scelte più opportune che tutelino l'impegno e la passione dei produttori che da sempre si spendono per offrire cibi sani, di qualità, che ogni giorno finiscono sulle tavole italiane, nei mercati nazionali e anche internazionali. Soprattutto in Calabria - riconosciuta ormai come prima regione italiana per produzione biologica - la tutela degli agricoltori passi dal consumo consapevole di una filiera corta che preferisca le produzioni locali a quelle straniere che minacciano, in alcuni casi anche in maniera sleale, la grande capacità delle aziende italiane di fare qualità”.

Lo afferma Elisabetta Santoianni, presidente provinciale di Cosenza dell’Aic, nel partecipare vicinanza e solidarietà al mondo agricolo che oggi in Calabria sta manifestando sulle piazze di Castrovillari, Cosenza, Crotone e Lamezia.

Manifestazioni che Santoianni sono il termometro di un Paese intero “che va aiutato con politiche efficaci che, tenendo conto dei parametri europei, tutelino la qualità delle produzioni, spingano i consumatori a scegliere prodotti territoriali e nazionali, ma soprattutto sostengano in maniera strategica un settore che per l'Italia e la Calabria in particolare rappresenta un asse strategico di economia sostenibile, legata anche al turismo esperienziale di cui tanto oggi si parla e che qui può rappresentare una vera chiave di volta per il futuro della regione”.

La strada del Farm to Fork che prevede l'abbandono del 10% dei terreni agricoli entro il 2030 e l'abbattimento dei concimi e dei fitofarmaci per la numero uno dell’Ai bruzia deve spingere gli agricoltori della Calabria “che già puntano sul biologico e dunque su una agricoltura di qualità a realizzare un modello di produttività sostenibile in linea con quanto chiede l'Europa. La sfida è ardua ma la grande caparbietà e passione degli agricoltori saprà trovare la giusta strada per realizzare gli obiettivi previsti. Ma vanno attuate politiche di sostegno perché le aziende, alle quali si chiede maggiore sacrificio, possano sentirsi tutelate e difese dal Governo e dalle politiche agricole che metteremo in campo nei prossimi anni”, conclude Santoianni.