Il Pd perde pezzi anche a Casali del Manco. Dirigenti: nel partito di Renzi non ci stiamo più
“Maturata, sofferta, decisa” è stata la scelta di alcuni Dirigenti del Pd di Casali del Manco che hanno deciso di abbandonare il partito: si tratta di Francesco Pezzi, già Assessore del Comune di Pedace e membro della Direzione pedacese del Pd, il fratello Mattia Pezzi, membro dell’esecutivo cittadino Pd Casali del Manco e Andrea Bonanno, già Consigliere Comunale di Spezzano Piccolo e membro del coordinamento Pd spezzanese.
“Erano ormai diversi anni – spiega Francesco Pezzi - che il Partito non ascoltava più la base, i territori, le esigenze dei vari circoli. Renzi ha dato il colpo di grazia ad un Partito che era già debole, squinternato. L’ultima Direzione di qualche giorno fa ha fatto capire come fosse avvenuta la mutazione di orientamenti”.
Li fa eco Mattia Pezzi: “è venuto meno quel principio democratico e di collegialità nelle scelte che era la base fondante del Partito da quando è nato. Le liste composte perlopiù da gente fedele al capo non hanno rispettato nessuna altra componente, né di maggioranza né di minoranza come quelle di Martina, Franceschini, Orfini, Orlando ed Emiliano. Il Pd si è avvicinato per modus operandi a Forza Italia, lì c’è Berlusconi che decide tutto, qui c’è Renzi. Non ha più nulla di democratico.”
Dunque per i giovani ormai ex democratici casalini era arrivato il momento di abbandonare questo Partito in cui non si rivedevano più.
“Non è stata una scelta facile compiere questo passo, ma era l’unico modo per farci sentire. Noi giovani siamo stati abbandonati dal Pd, in campo nazionale non c’è un Under 30, e chi dei giovani over 30 è stato messo nei listini non verrà mai eletto. Il Pd non ha dato nessuna attenzione alle esigenze di noi giovani, non ci ha ascoltato. Persino il Segretario Nazionale Giovani Democratici Mattia Zunino ha criticato fortemente la scelta delle liste che hanno escluso la presenza di giovani dem”.
Per l’ex consigliere del già Comune di Spezzano Piccolo Andrea Bonanno si tratta del completamento di un disegno che si è realizzato in questi anni: “Renzi - dice - andava frenato prima, hanno sbagliato tutte le componenti a lasciargli troppa mano libera. Franceschini, Orfini, Martina si sono ritrovati con un pungo di mosche e Renzi ha deciso tutto lui nella composizione delle liste. Questo perché ha capito che dopo il 4 marzo sarà ancora più debole e pertanto ha schierato una squadra enorme di difensori fedeli al capo che lo dovranno difendere quando sarà il momento”.
I giovani casalini continuano col dire che già da tempo il Partito Democratico era mutato antropologicamente; aveva perso di vista quelle che erano le fasce sociali di riferimento. L’aumento della precarizzazione nel mondo del lavoro giovanile “è stato un boomerang pazzesco – affermano - il novanta per cento dei posti di lavoro sono tutti a tempo determinato con contratti persino di un’ora a settimana. Come si può pensare che un ragazzo possa progettarsi un futuro in queste condizioni? Per non parlare della emergenza emigrazione giovanile che affligge la nostra terra e di cui nessuno parla”.
“Abbiamo deluso la maggioranza dei docenti con la Buona Scuola, e – aggiungono - non siamo stati in grado di fare mea culpa su determinati errori. Abbiamo parlato con Confindustria e non abbiamo ascoltato le istanze dei Sindacati. Insomma ribadiscono i giovani casalini che questi erano temi che sarebbero dovuti esser affrontati nel corso di questi anni, ma che però nessuno l’ha fatto.
Per tutti questi motivi dunque Francesco Pezzi, Mattia Pezzi e Andrea Bonanno hanno deciso di consegnare la Tessera di Partito dopo quasi dieci anni. Guardandosi indietro negli anni trascorsi concludono che “è stata una scelta difficile perché in questo partito siamo cresciuti soprattutto come persone, abbiamo avuto la possibilità di conoscere altri giovani di tutta Italia, confrontarci, scambiarci delle idee e arricchirci culturalmente”.
“La Politica è la migliore palestra di vita per un giovane e noi abbiamo avuto la fortuna di parteciparvi. Ma le cose mutano, il Partito ha da qualche anno cambiato direzione, non perseguendo più determinati ideali che erano alla base di quel grande progetto nato nel 2007. Non ascoltava più, non rispondeva più a determinate esigenze legate alla sua storia, e via via ha perso per la sua strada sempre più giovani. Speriamo, e lotteremo sempre affinché un giorno possa ritornare la vera Politica, quella seria, che abbia a cuore esigenze e istanze della parte più debole della società come da nostri ideali”.