All’Università Mediterranea di Reggio Calabria test per terremoti ed uragani
Il I febbraio è stato presentato e inaugurato il Building Future Lab: una Grande Infrastruttura per la Ricerca, unica nel suo genere, realizzata dall’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria grazie ad un finanziamento sull’Avviso PON. Si tratta di una torre di oltre 16 metri di lato, su cui testare porzioni di involucro edilizio, con contemporanei riscontri e sperimentazioni nella Test CELL per le possibili alternative progettuali, inserita nel complesso della Cittadella Universitaria.
L’idea di Corrado Trombetta e Martino Milardi, applica soluzioni tecnologiche di avanguardia, che prevedono la possibilità di effettuare test, prove e sperimentazioni su elementi costruttivi alle condizioni di rischio ambientale, sismico e d’uso ed in particolare sulle facciate e gli involucri degli edifici; test dinamici relativi alla sostenibilità energetica e ambientale degli edifici; sistemi avanzati per il disegno, la modellazione e la rappresentazione, prove su materiali e componenti, su sottosistemi costruttivi di sistemi morfologici, su sistemi strutturali e per edifici in uso. Completa il quadro un Laboratorio cognitivo per l’innovazione del progetto.
Il cuore della proposta è la concezione del testing avanzato per i progetti oggetto di indagine, attraverso l'uso del compendio di macchine composto dal Test LAB, dal Test ROOM e dal Test CELL, progettate, brevettate e realizzate con l’Università Mediterranea; una tecnologia in cui si opera con strumentazioni all'avanguardia, attraverso sistemi mutuati dal mondo aerospaziale e aeronautico, per la verifica delle prestazioni dinamiche secondo le normative europee e americane, la simulazione e il monitoraggio dei comportamenti reali dei "sistemi tecnologici" alle sollecitazioni ambientali, compresi terremoti ed eventi atmosferici.
Nell’occasione presentati test dinamici relativi alla sostenibilità energetica, ambientale e sismica degli edifici, come la prova di una facciata continua all’uragano e al terremoto; prove su Materiali e Componenti, su sottosistemi morfologici e strutturali, nonché servizi di Modellazione e Prototipazione di elementi costruttivi attraverso macchine ed attrezzature esclusive, progettate, brevettate e realizzate con partners internazionali come la Bosch Rexroth e la AluK.
Il Laboratorio, già operativo presso l’Ateneo reggino, si candida ad essere un “grande attrattore” scientifico e tecnologico attraverso una fitta rete di partners e presenta punti di forza evidenti anche per il settore ambiente e rischi naturali, rappresenta un caso unico nel panorama internazionale e si candida a riferimento scientifico e tecnologico di eccellenza nel settore delle costruzioni.
Con il BFL si vuole superare il tradizionale metodo di trasferimento delle esperienze progettuali e costruttive, e si punta a realizzare processi progettuali innovativi mediante esperienze sperimentali controllate, basate sul Testing per la definizione e la certificazione delle prestazioni di edifici e componenti “per la città del futuro”.
Gli edifici realizzati secondo le certificazioni e sperimentazioni offerte dal BFL, e orientati verso le nuove tecniche adattive, integrate e smart, si collocano nel campo dei NZEB – Near Zero Energy Building, rispondendo così alle più avanzate prestazioni di Risparmio ed Efficienza Energetica, Produzione Energetica da FER, Tecnologie Low Carbon ed a bassa intensità energetico-materiale.