Rende. M5S, depuratore: “che fine hanno fatto i finanziamenti?”

Cosenza Attualità
Domenico Miceli

“Un silenzio imbarazzante impera – è la denuncia del movimento 5 Stelle - sul sequestro del depuratore consortile di Coda di Volpe, e la conseguente mala gestione delle acque reflue prodotte dai Comuni che scaricano in quel depuratore inquinando il fiume Crati e parte del Comune di Rende”.

“Ci saremmo aspettati un commento a caldo da parte del sindaco di Rende o dall'assessore all'Ambiente sul caso. Come Movimento 5 Stelle abbiamo denunciato la situazione in tempi non sospetti. Grazie alle analisi portate avanti da Laura Ferrara con il progetto Punto Zero Acqua, avevamo scoperto valori non conformi ai limiti di legge all'uscita del depuratore e prontamente abbiamo denunciato il tutto alla Procura della Repubblica di Cosenza – riporta la nota dei pentastellati - e per conoscenza anche al Ministero dell'Ambiente. Dopo un anno, purtroppo, le risultanze investigative hanno confermato i nostri dubbi. Ma questo non basta”.

“È arrivato il momento che la politica faccia la sua parte per superare l'empasse che ruota intorno al sistema della depurazione – dice agguerrito Domenico Miceli - vogliamo sapere che fine ha fatto il finanziamento Cipe n° 60/2012 che serviva per l'ammodernamento della rete fognaria del Comune di Rende e per l'ampliamento del depuratore consortile. Cosa blocca questi lavori e quali strategie ha messo in campo l'amministrazione Manna per consegnare ai cittadini un ambiente sano e pulito”- chiede il capogruppo rendese.

“Ma soprattutto quale posizione intenda prendere l’amministrazione nei confronti della dirigenza del Consorzio Valle Crati, se non intenda sostituire immediatamente il rappresentante del Comune nel Cda e se intenda chiedere le immediate dimissioni dei vertici per sostituirli con tecnici qualificati” – conclude la nota.