Disabili. Riparto risorse sulle barriere architettoniche, le verità della Regione

Calabria Salute

La Regione Calabria ritorna sulla questione del riparto delle risorse previste dal fondo speciale per l'eliminazione ed il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati, operato dal Ministero delle infrastrutture, volendo ribadire alcuni elementi.

Il primo è che l’Ente, come la Regione Valle D'Aosta, non hanno beneficiato dei finanziamenti ministeriali per le barriere per gli anni dal 2013 al 2017 “in quanto – viene spiegato - contrariamente ad altre Regioni, aveva con propri fondi di bilancio (la Legge regionale n. 31 del 30 dicembre 2015 per un importo 5 milioni, ndr.) finanziato tutte le richieste pervenute al 31 dicembre 2017”.

Nel dettaglio, i contributi erogati dagli uffici secondo le norme e distinti per annualità, numero richieste, importo, è stato di circa 587 mila euro nel 2012, 925 mila nel 2013, 853 mila nel 2014, 660 mila nel 2015, altri 528 mila nel 2016 e 774 mila nel 2017. Il tutto per un totale di poco più di 4,3 milioni di euro.

Inoltre, ha precisato ancora la Regione, “nessuna richiesta di contributi, ammissibile ai sensi della legge, è rimasta inevasa al 31 dicembre 2017” così come che “il comportamento amministrativo” dell’ente “ha avuto il plauso nella conferenza Stato-Regioni del 15 febbraio scorso, che non a caso ha deciso di consentire una premialità nel prossimo riparto dei fondi 2018-2019, con risorse aggiuntive per le regioni più virtuose, come appunto la Calabria e la Valle D'Aosta”.

L’ente sottolinea infine che si tratterebbe, quindi, non di inadempienze ma “di sensibilità amministrativa che la Regione Calabria ha avuto nell’ anticipare risorse che lo Stato ritardava ad assegnare per soddisfare i legittimi bisogni di cittadini in condizioni di disagio”.

“Dispiace che – conclude la Regione - un’azione assolutamente virtuosa debba essere interpretata in maniera diametralmente opposta e contraria ed essere presentata in maniera completamente distorta ai calabresi”