Sordità: siglata intesa tra Regione ed Ens
Il Consiglio Regionale della Calabria, nell’ultima seduta del 25 luglio scorso, ha approvato il provvedimento amministrativo recante “Disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della LIS, Lingua dei Segni Italiana”, redatto dal Consigliere Regionale della Calabria Salvatore Magarò d’intesa con il Presidente del Consiglio Regionale ENS (Ente Nazionale Sordi) Calabria Cav. Antonio Mirijello, contenente il testo di una proposta di legge nazionale, in applicazione dell'art. 121 della Costituzione che espressamente consente alle Regioni di sottoporre al Parlamento proprie iniziative legislative.
“E’ un segnale molto importante per le persone sorde che vivono nel territorio calabrese e non solo – affermano in una dichiarazione congiunta, il Presidente ENS Antonio Mirijello ed il consigliere regionale Magarò – La Calabria, riconoscendo con un provvedimento ufficiale il diritto di comunicare attraverso la Lingua dei Segni Italiana, che consente alle persone sorde di abbattere le barriere della comunicazione e che costituisce una forma di integrazione sociale e culturale che facilita la piena partecipazione alla vita collettiva, si pone all’avanguardia in questa battaglia di civiltà che da tempo l’Ente Nazionale Sordi ha avviato.
La speranza è che ora anche il Governo ed il Parlamento, nel pieno rispetto della Convenzione ONU sui diritti delle persone affette da disabilità, recepiscano e facciano propria la volontà espressa dall’Assemblea legislativa calabrese, arrivando finalmente al riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana, proclamando così il diritto delle persone sorde a poter utilizzare uno strumento che risponde alla loro legittima esigenza di comunicare con piena capacità espressiva.
Il passo successivo che bisognerà compiere in Calabria – hanno concluso Magarò e Mirijello – dovrà essere quello di autorizzare, nell’ambito delle prestazioni di assistenza protesica erogabili dal Servizio Sanitario, la fornitura di personal computer o telefoni cellulari in alternativa all’ormai obsoleto e più costoso comunicatore telefonico, incluso nel nomenclatore tariffario ma tecnologicamente superato. In altre regioni questa anomalia è stata superata, in applicazione delle norme vigenti che prevedono la concessione di dispositivi non espressamente citati nel nomenclatore ma ad essi riconducibili per omogeneità funzionale. Siamo certi che anche nella nostra regione, sarà a breve raggiunto questo obiettivo che migliorerebbe la qualità della vita dei soggetti audiolesi senza gravare sulla spesa sanitaria”.